Da una parte, le donne che lavorano. Perseguono traguardi professionali elevati. Svolgono funzioni fino a qualche anno fa esclusivamente maschili: conducenti di camion, di taxi, di mezzi pubblici; elettriciste, idrauliche, falegnami e calzolaie… Dall’altra parte, gli uomini che riscoprono il privato e si esibiscono in attività domestiche: cucinano, accudiscono i figli, puliscono e mettono in ordine casa… In passato i ruoli erano chiari. In famiglia, la madre rappresentava la presenza, l’affetto, l’accoglienza, la comprensione, la comunicazione intima. Il padre era l’assenza, la protezione, il mantenimento economico. Nel lavoro, la donna incarnava la dipendenza; l’uomo, l’autorità. Nel rapporto di coppia, il maschio era il predatore, la femmina la preda. L’uno doveva conquistare, con i mezzi tipici del genere cui apparteneva: la forza, la sicurezza, l’invulnerabilità. L’altra doveva essere conquistata, mettendo in campo la bellezza, la seduzione, il fascino. Oggi, molto è cambiato. In molti casi, capovolto. L’emancipazione culturale delle donne, i cambiamenti produttivi e tecnologici, la stessa crisi economica degli ultimi anni hanno ribaltato la tendenza. Proponendo nuovi modelli di comportamento, nuovi sistemi ideali. Almeno apparentemente, la parità tra i sessi sembra essere raggiunto. Ma è proprio così? E’ una trasformazione reale o è solo superficiale? E lì dove si è attuata, in che modo ha raggiunto questi risultati? Con quali conseguenze, positive o negative? Ospiti:ULISSE MARIANI psicologo e psicoterapeuta e PATRIZIO DI NICOLA, docente di sociologia dell’organizzazione presso La Sapienza di Roma.