Il Terzo Anello - I luoghi della vita

Clara Gallini

  • Andato in onda:20/10/2002
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Clara Gallini

Clara Gallini (Crema 1931), protagonista (come allieva di Ernesto De Martino), dell'antropologia italiana del secondo dopoguerra, ha ripercorso, all'inizio della trasmissione "I luoghi della vita", le tappe della sua formazione milanese, di taglio classicistico, all'Università Statale. Insieme alla pedagogista Egle Becchi, chiamata a intervenire in una delle "finestre" previste, sono tornate sui luoghi di quel vivissimo set intellettuale, e tra le grandi figure che vi si muovevano, da Antonio Banfi a Mario Dal Pra. Ma un altro luogo ambrosiano per eccellenza era, per la Gallini (venuta sù da una famiglia di melomani), la Scala con i suoi riti: ed eccola incrociare il genio precocissimo di Maurizio Pollini, o parteggiare per Toscanini "contro" De Sabata. Dopo l'intermezzo romano (contrassegnato dall'assidua frequentazione delle biblioteche e dall'"odio" per il barocco), la Gallini ci ha condotti nel cuore del suo percorso, la Sardegna: nell'inverno del 1959 vi era stata chiamata da De Martino, che vi aveva ottenuto la cattedra, a Cagliari. E proprio di Cagliari l'antropologa ha ricordato quel neonato hotel Jolly in cui trovava accoglimento un'agguerrita guarnigione di intellettuali "del continente", uniti e divisi da discrimini politici e metodologici nel vasto campo della cultura di sinistra: su questo incrocio ha detto la sua l'antropologo Pietro Clemente (secondo ospite), riportandoci al momento clou di quel passaggio, cioè l'esplosione del Sessantotto (quando De Martino era morto già da tre anni). Ma la Sardegna, per Clara Gallini, fu soprattutto l'incontro decisivo con le "classi subalterne" nei villaggi dell'entroterra, battuti uno per uno (mentre magari imperversava il bandito Mesina) con la sua Seicento da battaglia. E' dalle "ricerche sul campo", lì condotte sotto l'insegna grande del De Martino "meridionalista" degli anni cinquanta, che nascono i suoi notevoli studi sulle feste folkloriche sarde e sui rituali dell'argia, letti a confronto con il tarantismo salentino, che appunto il suo maestro aveva interpretato in via definitiva. Ultima tappa del viaggio, Lourdes, la cui natura miracolistica la Gallini ha letto in parallelo con i fenomeni di magismo contemporaneo.

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