di Anita Manachino Il lavoro punta l'attenzione sul tempo e la percezione del nostro passaggio. La visione in costante soggettiva sul movimento del cammino conduce lo spettatore a concentrarsi su i diversi elementi che si incrociano, tra l'acqua (protagonista costante, con il rumore del mare come il battito del cuore che ci accompagna nel nostro cammino) e le presenze umane che ci sfiorano distratte dal loro vivere, il tutto legato da un patto invisibile con l'acqua che da la vita al tutto.