Berlusconi ha detto che i referendum sono inutili e fuorvianti. Bersani ha risposto: inutile è il nucleare non il voto. Martedì la Corte costituzionale dovrà decidere sul ricorso di inammissibilità del quesito sul nucleare presentato dall'Avvocatura dello Stato e sull'istanza di rigetto presentata ieri dal Pd. Se la Corte costituzionale dovesse pronunciarsi contro l'ammissibilità del referendum sul nucleare, la battaglia per il quorum sarebbe persa? E se invece il referendum è ammesso e il quorom raggiunto per il governo Berlusconi sarebbe un colpo micidiale? Ad Agorà ne hanno parlato i giornalisti Marco Damilano, Piero Sansonetti, Marco Taradash, Stefano Zurlo e il sondaggista Luigi Crespi. Gli italiani chiamati al voto sono oltre 47 milioni. Per il sondaggista "Il raggiungimento del quorum non è impossibile, ma è tutt'altro che certo”. Ma quello che è certa per alcuni degli ospiti è la portata politica del voto. Il fatto che al di là della questione sul nucleare e sull'acqua è il quesito sul legittimo impedimento a segnare politicamente il risultato del referendum. Per altri non va sottovalutato comunque il fatto che acqua e nucleare possano essere comunque temi trasversali. Anche a destra infatti c'è chi vuole votare sì al referendum nonostante il rischio di effetto collaterale sulla stessa maggioranza. Ne discuteranno Berlusconi e Bossi al vertice in programma oggi? Il rischio quorum li porterà a giocare qualche mossa a sorpresa?