Uomini e Profeti

Letture 'Giuda: tradimento fedele?' con Gustavo Zagrebelsky. 3a puntata 'Il dannato e l'eletto'

  • Andato in onda:01/06/2006
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Letture 'Giuda: tradimento fedele?' con Gustavo Zagrebelsky. 3a puntata 'Il dannato e l'eletto'

Sempre in compagnia del giudice della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, discutiamo, in quest'ultima puntata del ciclo dedicato a Giuda Iscariota, della fortuna letteraria della figura di Giuda e del suo contrapporsi a Cristo. Giuda vedendo che Gesù era stato condannato, si pente, riporta le monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani e si dà la morte. E lo vediamo, in ogni suo gesto sia di tradimento che di perdono, solo davanti a tutti, tanto che presto gli Undici lo sostituiranno con Mattia. Capro espiatorio della debolezza umana, speculare a Gesù, arriva a uno stato di disperazione tale da credere che il proprio peccato sia imperdonabile: una contrizione misteriosamente vicina alla redenzione. Povero Giuda. Una croce e un albero di un impiccato. Dei chiodi e una corda. Provate a confrontare queste due fini. Voi mi direte: "Muore l'uno e muore l'altro". Io però vorrei domandarvi qual è la morte che voi eleggete, sulla croce come il Cristo, nella speranza del Cristo, o impiccati, disperati, senza niente davanti. Perdonatemi se questa sera che avrebbe dovuto essere di intimità, io vi ho portato delle considerazioni così dolorose, ma io voglio bene anche a Giuda, è mio fratello Giuda. Pregherò per lui anche questa sera, perché io non giudico, io non condanno; dovrei giudicare me, dovrei condannare me. Io non posso non pensare che anche per Giuda la misericordia di Dio, questo abbraccio di carità, quella parola amico, che gli ha detto il Signore mentre lui lo baciava per tradirlo, io non posso pensare che questa parola non abbia fatto strada nel suo povero cuore. E forse l'ultimo momento, ricordando quella parola e l'accettazione del bacio, anche Giuda avrà sentito che il Signore gli voleva ancora bene e lo riceveva tra i suoi di là. Forse il primo apostolo che è entrato insieme ai due ladroni. Un corteo che certamente pare che non faccia onore al figliolo di Dio, come qualcheduno lo concepisce, ma che è una grandezza della sua misericordia. (dall'Omelia del Giovedì Santo del 1958 di Don Primo Mazzolari) Libri: Friedrich Ohly, Il dannato e l'eletto, Il Mulino 2001

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