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IL DENARO
29 marzo 2011

Nelle società primitive, l’unico modo per scambiare delle merci è il baratto: beni contro beni. E’ in Lidia – piccolo regno dell’Asia Minore – che alla fine dell’ VIII secolo avanti Cristo compare la prima moneta coniata in metallo prezioso. E con il denaro fanno la loro apparizione e poi si sviluppano il mercato, l’economia, il commercio, la scienza, il lavoro organizzato, la ricchezza e la povertà, l’industria, l’ideologia e la filosofia. Nel corso dei secoli il denaro acquista sempre più un ruolo decisivo. In ogni comunità, in ogni epoca. Fino a giungere alla nostra: quella che il filosofo tedesco Georg Simmel già nel 1900 definisce nella sua opera “Filosofia del denaro” come l’epoca del denaro. Una società caratterizzata dalla monetizzazione dei rapporti umani, freddi e distaccati. In cui la vita è un calcolo matematico, la quantità si sostituisce alla qualità, le sfere affettive e ed emotive cedono il posto agli interessi. E sempre più gli uomini si trasformano in ingranaggi di una immensa macchina di produzione crudele e alienante. Così, quello che è stato il più potente mezzo di comunicazione e di legame tra gli individui, rischia di diventare strumento di lacerazione sociale. Trasformandosi da semplice strumento di benessere a obiettivo di vita. Con tutti i riflessi che questo può avere. Di denaro, nelle sue accezioni positive e negative, parleremo con il Prof. Paolo DE NARDIS. Professore di Sociologia presso la Facoltà di Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma ; il prof. UMBERTO CURI, docente di storia della filosofia dell’università di Padova e con il dott. PIETRO DI LORENZO, fondatore del portale finanziario “Sos Trader “, ha pubblicato “ L' odore dei soldi. Piccola filosofia del denaro da Platone a Wall Street” .

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