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I TONI
17 gennaio 2011

Basso, medio, alto: sono questi i toni della voce che noi quotidianamente utilizziamo nella comunicazione. Toni che però bisogna saper impiegare in modo appropriato. Usare in modo continuo o ripetitivo uno solo o anche due di questi toni rende la conversazione noiosa. Chi ascolta tende così a distrarsi. La conversazione è invece brillante quando vengono adoperati tutti e tre i toni, in una sequenza non ripetitiva e alternata. E quindi non prevedibile. In questo caso difficilmente viene a mancare il livello di attenzione da parte di chi ascolta. I toni – grazie soprattutto ai mezzi di comunicazione di massa - sembrano, ora, essere sempre più standard, uniformi, tutti tendenti all’alto. Qualunque sia l’argomento. L’impressione è che le parole perdano la loro forza se non sono urlate; che le idee, i progetti, le opinioni, i fatti acquistino realtà, interesse e ascolto solo se proclamate a voce spiegata. Fare sentire la nostra voce sembra essere più importante di fare capire ciò che intendiamo dire. Dunque la forma si sostituisce alla sostanza. Di questo parleremo con MASSIMO BERNANDINI, giornalista, autore e conduttore di TvTalk; con la prof.ssa ANNA MARIA TESTA docente dei linguaggi della comunicazione alla Bocconi di Milano; e con PINO COLIZZI , doppiatore e attore .

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