Dopo aver incassato il via libera della Camera sul processo breve il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è al centro di un dibattitto sul futuro del Pdl e la successione a Silvio Berlusconi. Il cavaliere infatti avrebbe ipotizzato un futuro da “padre nobile” del centrodestra e annunciato: “Non mi ricandiderò”. E sarebbe proprio Alfano il candidato prediletto da Berlusconi, che però frena: “Non ho ricevuto nessuna investitura, perché si tratta di indiscrezioni giornalistiche che raccontano di una cena. Il Presidente ha detto qualche cosa di gentile nei miei confronti, ma detto in un contesto più ampio che andrebbe appunto contestualizzato”. Mentre vari esponenti del Pdl si sono affrettati a smentire l'investitura, denunciando le solite "ricostruzioni giornalistiche". Di queste ipotesi hanno parlato ad Agorà Anna Maria Bernini, deputata del Pdl, Matteo Colaninno, deputato del Pd, il politologo Gianfranco Pasquino, Salvatore Tramontano de “Il Giornale”. La questione è se davvero il premier stia preparando un’investitura all'interno del Pdl e sia davvero intenzionato a passare la mano. Tra malumori e smentite interne il Cavaliere cosa deciderà di fare? Aspettando il 2013, però, il paese va governato. Berlusconi sarà in grado di cambiare passo e avviare il percorso delle riforme, oppure i numeri, comunque ristretti, costringeranno il Premier a barcamenarsi tra i voti dei responsabili e quelli dei fedelissimi? E quali saranno in tutto ciò le azioni politiche dell'opposizione?