Aspetto che il signore mi aspetti, quasi come una preghiera biblica Thomas Bernhard vede nell'evento della morte il ricongiungimento con il divino. La denuncia dell'imperfezione del mondo e della condizione creaturale non esaurisce però la consapevolezza dell'autore dell'importanza della dimensione della preghiera seppure essa stessa imperfetta. L'opera di Thomas Bernhard (1931 - 1989), scrittore e poeta austriaco della crisi, è al centro di questa quarta puntata dedicata alla poesia religiosa di lingua tedesca. Critico con le sue origini, tanto con l'Austria del dopo guerra quanto con il cattolicesimo, Bernhard fa emergere dalla sua poesia la debolezza e la precarietà della condzione umana ma anche un rapporto complesso con Dio. Si fa strada la consapevolezza che è con la preghiera che il Signore esiste, Dio esiste solo nel dialogo col fedele. Segnalazioni: Thomas Bernhard, In hora mortis, Milano, SE 2002 Thomas Bernhard, Estinzione, Milano, Adelphi 1996 Thomas Bernhard, Gelo, Torino, Einaudi 1986 Thomas Bernhard, Perturbamento, Milano, Adelphi 1995 Selvaggio cresce il fiore della mia ira e tutti vedono la spina che nel cielo affonda stillando sangue dal mio sole cresce il fiore della mia amaarezza da quest'erba che i miei piedi lava il mio pane signore il fiore vano che soffoca nella ruota della notte il fiore del mio frumento signore il fiore della mia anima disprezzami Dio io malato di questo fiore che a me germoglia rosso nel cervello sul mio dolore (da Thomas Bernhard In hora mortis)