Lo scrittore Ermanno Rea napoletano classe 1927 e' l'ospite de 'i luoghi della vita'. Inizia il racconto proprio dalla sua citta' natale Napoli, nido di memorie amare e drammatiche. Nel suo significativo lavoro 'Mistero Napoletano' Rea definisce Napoli problema politico secolare ed esistenziale 'non ti molla mai'. Rievoca gli inizi da cronista a l' 'Unita' ' della sede di Napoli diretta da Nino Sanzone. L'Unita' era gia' foglio impegnato nel sociale in modo totale. Rea termina la sua collaborazione nel ' 57 e ricorda gli amici Prattico e Spada. Il critico letterario Enzo Golino ospite intervenuto testimonia Rea scrittore che riesce a decifrare le storie individuali e collettive e lega i destini all'andamento della storia. Subito dopo e' a Roma ed entra in contatto con gli ambienti della cultura comunista, incontra Maria Antonietta Maciocchi che l'assume a 'Vie Nuove' ove rimane per due anni, dopodiche decide di chiudere la carriera di giornalista. Fra i ricordi piu' positivi quello di Luigi Pintor e Miriam Mafai. Ermanno Rea non 'sapendo cosa fare' opta per la macchina fotografica e va a Berlino, fotografa quella citta' disperata e straziante, la fotografa con l'occhio del napoletano e ritrova il suo spirito fra i cumuli di macerie. L'editore Tullio Pironti altro ospite conosciuto recentemente al Premio Napoli e valorizzato dallo stesso Rea rievocano insieme l'incontro. Verso la fine degli anni sessanta un'altra breve incursione nostalgica nel giornalismo di Rea a 'Panorama' diretto da Lamberto Sechi c'era, oltre me, Corrado Stajano, successivamente a 'Tempo Illustrato'. 'L'ultima lezione' sua preziosa inchiesta sulla scomparsa di Federico Caffe' intellettuale di grande prestigio, la sua scomparsa - racconta Rea - nasconde sempre un messaggio. Da ultimo 'La dismissione' (2002) tragica disamina della distruzione della fabbrica di acciaierie ILVA a Bagnoli: un altro pezzo perduto d'Italia.