Uomini e Profeti

Letture 'Un uome di nome Giobbe' con Amos Luzzatto 1a puntata 'Fammi sapere di che cosa mi accusi'

  • Andato in onda:19/09/2006
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Letture 'Un uome di nome Giobbe' con Amos Luzzatto 1a puntata 'Fammi sapere di che cosa mi accusi'

Riapriamo quest`anno le "Letture" di Uomini e Profeti con lo studioso di ebraismo, già presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Amos Luzzatto che ci guida nell'analisi e nell' interpretazione del Libro di Giobbe, il testo biblico che pone grandi interrogativi sull`ingiustizia e sulla sofferenza umana, sia al credente che al non credente. Interviene nella puntata anche la pastora battista Lidia Maggi. Libri: Libro di Giobbe, Introduzione di Mario Trevi, Traduzione e cura di Amos Luzzatto, Feltrinelli Josy Eisenberg, Elie Wiesel, Giobbe o Dio nella tempesta, SEI Maurizio Ciampa, Domande a Giobbe. Modernità e dolore, Bruno Mondadori, 2005 L'uomo, partorito da una donna, ha una vita breve ma sazia di affanni. Spunta qualche germoglio, appassisce, fugge come ombra, nulla resta. Proprio a questo Tu presti attenzione sì da portarmi a giudizio con Te? Chi può estrarre il puro dall'impuro? Nessuno. Se i suoi giorni sono decretati, il numero dei suoi mesi è da Te deciso, un termine gli hai fissato, che non può essere oltrepassato, allora lascialo, cessi di soffrire, che completi la sua giornata di salariato! Invero l'albero ha una speranza, reciso, può ancora rinnovarsi Se la radice che lo nutre si mantiene. Se la sua radice invecchia nella terra, se il suo tronco muore nella polvere, esso rifiorisce al solo odore dell'acqua, e ramifica come una piantina novella. Ma l'uomo muore esaurito, agonizza l'uomo- e dov'è? Si esauriscono le acque del lago, il fiume si secca ed è asciutto. Tale è l'uomo che giace per non più alzarsi, fino alla scomparsa dei Cieli non si sveglierà, non si leverà dal suo sonno. Magari Tu mi ascoltassi nello sheol, occultandomi fino a che non passa la Tua ira, fissandomi un termine per ricordarmi! Se un uomo muore, potrà tornare a vivere? Per tutto il tempo della mia servitù attendo e spero che arrivi il mio ricambio. Chiamami ed io ti risponderò ama quest'opera delle tue mani! Vigila da adesso sui miei passi, non conservare memoria del mio peccato, la mia trasgressione è in un rotolo chiuso, vi sigilli dentro il mio peccato. E invece, crolla un monte e si distrugge, una roccia può sradicarsi dal suo posto. Le pietre sono erose dall'acqua Le inondazioni trasportano via la terra... E tu disperdi la speranza dell' Uomo! Lo sopraffai con violenza e lo cacci, cambi il suo aspetto e lo licenzi. Diverranno opulenti i suoi figli? Non lo saprà mai; saranno in ristrettezze? Non ne saprà nulla. Sentirà solo il tormento della sua propria carne, solo la pena del suo animo. (Libro di Giobbe cap.14 traduzione di Amos Luzzatto)

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