Agorà

Le conseguenze dell’hardcore

  • Durata:01:12:41
  • Andato in onda:20/01/2011
  • Visualizzazioni:

Comandi da tastiera per il lettore multimediale

  • [Shift + P] Play / Pausa
  • [Shift + S] Stop
  • [Shift + F] Fullscreen
  • [Shift + C] Sottotitoli (se presenti)
  • [Shift + M] Mute
  • [Shift + Freccia Su] Alza il volume
  • [Shift + Freccia Giù] Abbassa il volume
  • [Shift + Freccia Destra] Avanti veloce
  • [Shift + Freccia Sinistra] Indietro veloce

Delle conseguenze di Hardcore, lo scandalo Rubi, ma anche del caso Fiat, della tenuta della maggioranza e di come anderebbero a finire le elezioni se si votasse oggi si è parlato oggi ad Agorà con il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, della Lega Nord, il probabile futuro candidato sindaco di Torino e parlamentare del Pd, Piero Fassino, l’editorialista della Stampa Riccardo “Jena” Barenghi, il vicedirettore del Giornale Salvatore Tramontano e il direttore e amministratore delegato di Ipr Marketing, Antonio Noto. Mentre da un lato Fassino metteva in risalto l’impossibilità per il Paese di continuare ad essere governato da un presidente del Consiglio ricattabile e che degrada l’immagine dell’Italia nel mondo, il presidente Cota sottolinea che per la Lega, al di là del giudizio sul Berlusconi privato, importi solo portare a termine il percorse delle riforme, federalismo in particolare. Noto ha illustrato i songaggi che dicono che oggi nessuno schieramento uscirebbe vincente dalle elezioni, soprattutto al Senato dove non ci sarebbe alcuna maggioranza.

Sito

Vuoi rivedere o riascoltare un altro programma?

Commenti

Riduci
Navigazione alternativa dei video correlati