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LE IMITAZIONI
05 maggio 2011

L’uomo impara osservando gli altri e la natura. E poi imitandoli. L’imitazione è quindi una forma di apprendimento, frutto della relazione tra osservatore e osservato. Ma per imitarlo l’ osservatore deve cogliere il fatto osservato come un modello che vale la pena di conoscere: in grado cioè di generare in lui curiosità e interesse. Emulare un gesto, un suono, un comportamento o una situazione vuol dire “entrarci dentro”, assimilarne dall’interno i meccanismi. Tanto da essere in grado di riprodurli. A ben pensarci, le stesse sperimentazioni scientifiche in laboratorio non sono altro che la ripetizione “in luogo protetto” di ciò che accade in natura. La psicologia dell’età evolutiva assegna all’imitazione un ruolo importante nell’evoluzione e nell’apprendimento del bambino. Uno dei primi modi di conoscere il mondo. Nel sociale, l’imitazione diventa spesso lo strumento per recepire idee, valori o comportamenti ritenuti validi da un gruppo: esempi da imitare, donne o uomini da imitare, atteggiamenti da imitare… O anche una forma di identificazione con persone o gruppi di persone ritenuti modelli di riferimento. Ospiti:la dott.ssa LETIZIA MADULI, DIRETTORE del centro di psicologia Emotocognitiva per l’infanzia, l’adolescenza, famiglia e LEO GULLOTTA, attore.

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