Alberto Arbasino icona del nostro tempo racconta a "I luoghi della vita" l'esordio nel '63 con "Fratelli d'Italia". I suoi soggiorni nell'Italia "minore" Mantova, Urbino, Ferrara, come Venezia citta' d'arte dannunziane visitate e percorse attraverso la storia dell'arte. Negli anni '50 su "Il Mondo" diretto da Pannunzio pubblica "Lettere da Londra", la Londra filtrata attraverso i romanzi di Forster, incontra poeti e scrittori: Eliot, Beckett, E. Pound, Burnett. Dopo il terremoto a N.Y., Brodway con Eliot che balla la samba, ci racconta del Covent Garden il teatro situato in mezzo ad un mercato di frutta e verdura. Stessa dignita' a Pavia e Voghera - citta' natale - e Milano citta' di G. Testori. Ci parla dell'Universita' di Harward - fine anni Cinquanta - dove per partecipare ai seminari di Economia, Sociologia e Poesia bisognava essere raccomandati (viene segnalato da Moravia e Chiaromonte), di San Francisco e della corsa in macchina da San Diego a Sacramento con Georg Cukor. Infine, Arbasino viaggiatore d'oriente nei primi anni '70 a Bali come documenta in "Trans Pacific Express"; le visite ai templi leggendari e lirici camminando su teschi e ossa cambogiane e osservando paesaggi splendidi. Folklore religioso e musicale, spettacoli rituali all'aperto nelle varie radure dei villaggi ogni sera diversi. Il teatro di ombre, le marionette piatte illuminate con il fuoco, il combattimento di galli feroci, le danze maschili, i guerrieri in una buca del terreno. Ultimo attuale amore, la Birmania.