Il Rabbino Benedetto Carucci Viterbi, in questa seconda puntata dedicata allo Shabbat, si sofferma sul valore del Tempo alla luce del Sabato. "Il Sabato non è al servizio dei giorni feriali; sono invece i giorni feriali che esistono in funzione del Sabato" (Zohar, I, 75). E come Dio riposò, benedisse e santificò il settimo giorno, così l`uomo si riposa, benedice e santifica lo Shabbat per mezzo di gesti che evidenziano la spiritualità ebraica del particolare. Ogni gesto, ogni pensiero fatto in settimana è compiuto in vista del Sabato, il giorno di festa, in cui la famiglia, con i suoi ospiti, si trova attorno alla tavola apparecchiata sapientemente dalle donne. La tovaglia pulita, un tovagliolo speciale per coprire le challoth - i pani del Sabato -, il bicchiere contenente il vino che serve per la santificazione, le candele del Sabato e i cibi prelibati: tutto esprime l`amore del Sabato, l`amore per il Tempo dedicato al dominio di sé. Il settimo giorno è un palazzo che noi costruiamo nel tempo. E` fatto di anima, di gioia e di reticenze. Nella sua atmosfera, la disciplina ricorda la vicinanza con l`eternità. (da Abram J. Heschel, Il Sabato. Il rapporto tra Dio e l`uomo in un classico della spiritualità contemporanea Fra tutti i doni del Cielo, il più caro ai due sposi era il sabato. Il venerdì pomeriggio Shmul-Leibele riponeva gli strumenti di lavoro e smetteva di lavorare. Al bagno rituale arrivava sempre tra i primi, immergendosi quattro volte nell`acqua, perché quattro sono le lettere del nome divino; poi aiutava il custode della sinagoga a infilare le candele nei lampadari e nei candelabri. Shoshe, che per tutta la settimana lesinava il centesimo, il venerdì non badava a spese. Infornava torte, biscotti e pane per il sabato. D`inverno preparava polpettoni con collli di pollo ripieni di pasta e grasso fuso e d`estate faceva budini di riso o di tagliatelle conditi con grasso di pollo e spolverizzati di zucchero o cannella. Non dimenticava mai di mettere un osso pieno di midollo in mezzo al piatto forte, formato di patate e grano saraceno oppure di orzo perlato e fagioli, e per assicurasi che cuocesse a puntino sigillava il forno con un avanzo di pasta da pane. Shmul-Leibel assaporava ogni boccone e a ogni pasto del sabato esclamava: "Shoshe, amore mio, che piatto da re! Che sapore di paradiso!" "Buon appetito, e buon pro ti faccia!" rispondeva lei. (da I. Singer, Racconti: Breve venerdì) Libri: Abram J. Heschel, Il Sabato. Il rapporto tra Dio e l`uomo in un classico della spiritualità contemporanea. Garzanti I. Singer, Racconti, Mondadori Talmùd. Il trattato delle benedizioni, a cura di Sofia Cavalletti. Tea, religioni e miti.