Un’altra ricca puntata di Fiction-Magazine domenica 13 maggio alle 20.25. Nel magazine di attualità sul mondo della fiction condotto da Arianna Ciampoli parleremo ancora di Titanic. Nascita di una leggenda, la serie televisiva in onda su Rai 1. Ospite in studio Massimo Ghini, uno dei pochi italiani in un cast internazionale diretto da Ciaran Donnelly. La serie Tv di 12 ore narra la straordinaria avventura della costruzione del Titanic, nei cantieri navali della Belfast edwardiana. Il Titanic è l’epica cronaca delle vite dei personaggi che hanno costruito la nave ed i cui destini si sono intrecciati in maniera inestricabile con quello del famoso vascello: è quindi la storia di come è nata la cosiddetta Nave dei Sogni. Ambientata nella turbolenta società di Belfast, nei primi anni del XX secolo, la serie descrive i sogni e le ambizioni del proprietario del Titanic, JP Morgan (Chris Noth), la sua volontà di costruire una nave di imparagonabile lusso e dimensioni e la battaglia di Lord William Pirrie (Sir Derek Jacobi), Capo del cantiere navale Harland & Wolff, per trovare un compromesso tra le esigenze del cantiere ed i suoi ideali politici. Attraverso il personaggio principale della serie, Mark Muir (Kevin Zegers), un ingegnere metallurgico che ottiene un incarico nella costruzione della nave, veniamo trascinati nel cuore della messa in opera del Titanic e della società del tempo che l’ha costruita. La serie mostra quindi come il più grande vascello di tutti i tempi sia stato realizzato con il sudore della fronte di centinaia di uomini, in una città sull’orlo della rivoluzione: la realtà della costruzione della nave diventa così una storia forse più coinvolgente e profonda di quella che ne ha segnato la sua distruzione. Oltre alla sua esperienza sul set del Titanic, Ghini, beniamino del pubblico di Premium, parlerà della sua prestigiosa carriera nel mondo della fiction Rai, per cui ha interpretato tanti indimenticabili personaggi. Chiude la puntata la rubrica Videoteca, dedicata a La cittadella, nelle due versioni: quella interpretata nel 1964 da Alberto Lupo e quella del 2003, che vede ancora Massimo Ghini nelle vesti del medico filantropo