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LE MASCHERE
28 febbraio 2011

Siamo nel periodo di carnevale! E il carnevale è la festa delle maschere! Ma la maschera non è solo un elemento artificiale antichissimo indossato - nei rituali religiosi o nelle feste popolari - per coprire i lineamenti del viso, per indossare nuove sembianze e identità. La maschera è anche un modo per riprodurre tipi umani, personaggi, caratteri. Non a caso trova il suo scenario ideale nel teatro, il luogo della rappresentazione della vita, dei vizi e delle virtù degli esseri umani. Nel solco della grande tradizione della Commedia dell’arte. E ancora oggi nel Carnevale moderno, la maschera è protagonista dei carri allegorici, allestiti per raffigurare – in maniera provocatoria - personaggi dello spettacolo, della politica, dell’economia. Tra le maschere tradizionali, un ruolo di primo piano hanno assunto Arlecchino, il servitore furbo e sciocco, in perenne conflitto col padrone, preoccupato di racimolare denaro per saziare il suo formidabile appetito; Pulcinella, servo arguto e irrequieto, triste e sempre pronto a stupirsi delle cose del mondo; e Pantalone, caricatura del mercante anziano, ricco, ancora attratto dalle grazie delle giovani donne. Ma queste antiche maschere, quanto sono ancora in grado di rappresentare la realtà umana di oggi? Quanti Arlecchino, Pulcinella o Pantalone ritroviamo nel mondo contemporaneo? E quali altre maschere della tradizione potrebbero essere rappresentative del nostro modo di vivere? Ospiti:il Prof. ROBERTO TESSARI, docente di drammaturgia teatrale all’Università degli Studi di Torino, antropologo del teatro e autore di numerosi saggi sulle Maschere del teatro ; MASSIMO CENTINI, antropologo, docente a contratto al MAU (Polo Universitario Altoatesino); GIUSEPPE GENCO, Presidente della Fondazione del Carnevale di Putignano

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