Uomini e Profeti

Letture.'Franz Rosenzweig: La stella della redenzione'. con Gianfranco Bonola. 3a puntata 'Davanti a Dio, ebrei e cristiani'

  • Andato in onda:10/03/2006
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Letture.'Franz Rosenzweig: La stella della redenzione'. con Gianfranco Bonola. 3a puntata 'Davanti a Dio, ebrei e cristiani'

Si conclude oggi la serie di Uomini e Profeti dedicata al filosofo ebreo tedesco Franz Rosenzweig: in questa puntata Gabriella Caramore e Gianfranco Bonola si soffermano ancora sul testo di Rosenzweig, La stella della redenzione, prendendo in esame, in particolare, la terza parte del libro, dedicata al tempo eterno, declinato diversamente per ebrei e cristiani. Nella Germania degli anni '20, pochi anni prima dell'avvento del Nazismo, Rosenzweig pone al centro del suo pensiero la riflessione sul rapporto tra ebraismo e cristianesimo, nel tentavivo di mettere in rapporto dialogico le due religioni. Interviene anche lo studioso Marco Morselli, che insegna al Collegio Rabbinico di Roma, per raccontare il lavoro comune di Rosenzweig e del pensatore ebreo Martin Buber, impegnati assieme nella traduzione della Bibbia in lingua tedesca dall'ebraico (Rosenzweig morì prematuramente nel 1929, a lavoro ancora in corso, e Buber porto a termine la traduzione solo negli anni'60). Libri: Franz Rosenzweig, La stella della redenzione, a cura di Gianfranco Bonola, Vita e Pensiero, 2005 Franz Rosenzweig, Il nuovo pensiero, Arsenale, Venezia, 1983, Franz Rosenzweig, La Scrittura. Saggi dal 1914 al 1929, traduzione italiana di G. Bonola e G. Benvenuti, Città Nuova, Roma, 1991, Franz Rosenzweig, Dell'intelletto comune sano e malato, a cura di G. Bonola, Trento 1987. Franz Rosenzweig - Eugen Rosenstock, La radice che porta. Lettere su ebraismo e cristianesimo, Marietti, Genova 1992 Marco Morselli, Ebraismo e cristianesimo nella « Stella della Redenzione di Franz Rosenzweig, in AA.VV. Filosofia e ebraismo. Da Spinoza a Levinas, a cura di Katja Tenenbaum e Paolo Vinci, Giuntina Lettera a Rudolf Ehrenberg Berlino 31. 10. 1913 (...) Ciò che il Cristo e la sua chiesa significano nel mondo è cosa su cui siamo d'accordo: nessuno viene al Padre se non attraverso di lui (Joh. 14, 6). Nessuno viene al Padre - è però diverso se uno non ha più alcun bisogno di venire al Padre, perchè è già presso di lui. E questo è il caso del popolo d' Israele ( non del singolo ebreo ). Il popolo d' Israele, eletto da suo Padre, guarda fisso oltre il mondo e la storia, a quell'ultimo remotissimo punto quando questo suo Padre, questo stesso, sarà - "tutto in tutto"! - l' Uno e l'Unico. In quel punto, dove Cristo cessa di essere il Signore, Israele cessa di essere eletto; in quel giorno Dio perde il nome con cui soltanto Israele lo invoca; allora Dio non è più "il suo" Dio. Fino a quel giorno però è vita di Israele l'anticipare nella professione di fede e nell'azione quel giorno eterno, lo stare come un annuncio vivente di quel giorno, un popolo di sacerdoti, con la torah , a santificare mediante la propria santità il nome di Dio. Come questo popolo di Dio si trovi nel mondo, quali sofferenze esterne ( persecuzione ) e interne ( irrigidimento ) esso prenda su di sé con la sua separatezza è cosa su cui siamo di nuovo d'accordo(...) Tuo Franz. La foto ritrae Franz Rosenzweig con Rudolf Ehrenberg

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