Uomini e Profeti

Domande 'La cattedrale e la città'

  • Andato in onda:23/10/2006
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Domande 'La cattedrale e la città'

La Cattedrale di Parma celebra quest'anno il suo nono centenario. In un percorso che ne ricostruisce la storia e la tradizione religiosa e che ci avvicina ai suoi capolavori artistici, indaghiamo quello che è stato nei secoli il rapporto di una città e di una comunità con la sua cattedrale. Intervengono Giovanna Damiani, già soprintendente per i Beni artistici, storici ed etno-antropologici di Parma e Piacenza, don Alfredo Bianchi, responsabile dell'Ufficio per i Beni culturali della diocesi di Parma e Adolfo Tanzi, maestro di coro e docente al Conservatorio di Parma. Segnalazioni: "Vivere il Medioevo. Parma al tempo della Cattedrale", Parma, Palazzo della Pilotta, Voltoni del Guazzatolo, 8 ottobre 2006 - 14 gennaio 2007 Libri: Rainer Maria Rilke, Poesie 1908-1926, traduzione di Andreina Lavagetto, Einaudi, 2002, La cattedrale In quelle piccole città ove in cerchio vecchie case stanno come baracche d'una fiera accovacciate, chi di lei con spavento s'accorge, all'improvviso, chiude le sue botteghe e intento e muto, tacendo i gridi, fermatisi i tamburi, tende in alto le orecchie alla sua voce: mentr'essa, sempre calma dentro il vecchio panneggio dei suoi contrafforti si erge e delle case nulla sa: in quelle piccole città si vede come le cattedrali eran cresciute alte sul mondo circostante. Il loro sorgere tutto sopravanzava, come cose troppo vicine all'occhio sempre eccedono l'orizzonte della nostra esistenza, quasi non accadesse altro e il destino fosse quello che in loro oltre misura, pietrificato per durare, cresce; non ciò che in basso nelle oscure vie attinge al caso e porta un qualche nome come il bambino porta il verde e il rosso del grembiule e altra tinta che si trovi. Allora in questi bassi c'era nascita, impeto e forza erano in quell'ascendere e ovunque amore come pane e vino, e ai portali le voci del lamento amoroso. Esitava la vita al suon dell'ore e nelle torri che colme di rinunzia a un tratto più non ascendevano, c'era la morte. (da Rainer Maria Rilke, Poesie 1908-1926)

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