Lavoro e salute, due beni inalienabili, entrambi da tutelare, entrati paradossalmente in conflitto a Taranto, la città che vive dentro il più grande impianto siderurgico d’Europa del quale la locale Procura ha disposto il fermo per disastro ambientale. Otto i dirigenti ed ex dirigenti dell’ILVA agli arresti domiciliari che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Undicimila i lavoratori interessati, 174 i decessi per tumore negli ultimi sette anni riconducibili all’attività dell’acciaieria.
Numerosi gli ospiti a confronto: il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il direttore generale dell’Arpa Puglia Giorgio Assennato, il sostituto procuratore di Taranto, e segretario generale dell’ANM Maurizio Carbone, il Presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, il Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso e il Presidente di Federacciai Antonio Gossi.