Che cos'e' 'Giustizia'? Fino a che punto riusciamo a dar conto del significato di questa parola, che ricopre un campo semantico molto vasto (da quello giuridico a quello teologico)? Di quale giustizia e' capace l'essere umano? Chi puo' dirsi 'giusto', tra noi, sapendo che, ad esempio, l'80% delle risorse economiche del pianeta stanno nelle mani del 25% della popolazione del pianeta? Ha ancora un qualche senso parlare della 'Giustizia di Dio' se vediamo la terra sopraffatta dalle ingiustizie degli uomini? Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunita' di Bose, ne parla a 'Uomini e Profeti' nel corso di tre incontri. Nel primo sara' presente Stefano Rodota'. La luna è più pallida di un'attrice, e ti piange, New York; cercando di vederti attraverso i ponti a brandelli, e si china per udire il timbro falso della tua voce troppo raffinata i cui canti non si odono più! (...) Come sono state distrutte, come sono crollate, quelle grandi e possenti torri di ghiaccio e d'acciaio, fuse da quale terrore e da quale miracolo? Quali fuochi, quali luci hanno smembrato, nella collera bianca della loro accusa, quelle torri d'argento e d'acciaio? ... Le ceneri delle torri distrutte si mescolano ancora alle volute del fumo, velando le tue esequie nella loro bruma; e scrivono il tuo epitaffio di braci: Questa fu una città che si vestiva di biglietti di banca... ...era senza cuore come un taxi, aveva occhi altocoturnati talvolta blu come il gin, e li inchiodava, ogni giorno della sua vita sul cuore dei suoi sei milioni di poveri. Ora è morta nel terrore d'una improvvisa contemplazione, annegata nelle acque del proprio pozzo avvelenato. (1947) (da Thomas Merton, Immagini per un'apocalisse: Nelle rovine di New York in Poesie, Garzanti, Milano 1962)