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LO SLANG
14 marzo 2011

Montecristo, è chi non si fa vedere da tempo; tempo zero, vuol dire immediatamente; googlare, sta per cercare; attapirarmi, sta per intristirmi; papero è lo scooter; emo è il diminutivo di emozionato; truzzo è il discotecaro… e così via! Sono i termini dello slang giovanile, irriverente, anticonformista, creativo. Fatto di sigle, metafore inventate, parole accorciate o in alcuni casi raddoppiate. Preso a prestito dal linguaggio informatico, ma anche dalla distorsione di forme dialettali, locali. Un linguaggio che si evolve continuamente, e che quindi è difficile da intrappolare o codificare. Senza contare le formule da Sms, pieno di abbreviazione e accorciamenti, dove spesso le parole si uniscono ai numeri… E se il linguaggio giovanile c’è sempre stato, in ogni epoca, oggi si diffonde sempre di più; per l’autonomia raggiunta dai giovani nei confronti della scuola e della famiglia, e per il diffondersi delle nuove tecnologie della comunicazione. Ospiti:MARINA CATRICALA' prof. Ordinario di Linguistica generale Roma Tre;e il prof. LELLO SAVONARDO docente di teorie e tecniche dei nuovi media facoltà di sociologia all'Università Federico II di Napoli,

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