I numeri li ha messi nero su bianco l’Agenzia per l’ambiente dell’Unione Europea: ogni giorno in Italia muoiono 250 persone a causa della tossicità dell’aria che respiriamo. E’ vero, al ministero della Salute invitano a prendere il dato con le molle. Ma l’allarme resta. E resta alto. Come resta alto l’allarme per gli effetti che l’inquinamento determina sul clima del pianeta. E lo vediamo ogni giorno, nel mondo e in casa nostra: dove le piogge diventano tempeste tropicali che, complice un uso dissennato per territorio, provocano sempre più di frequente frane, crolli, allagamenti. E vittime, come gli otto morti di Livorno, uccisi a settembre da un’alluvione che in poche ore ha scaricato sulla città la pioggia di quattro mesi. E’ anche di questo che si è parlato alla Cop 23, la conferenza sul clima di Bonn che si chiude oggi, ma il rischio è che le parole restino tali. Cercheremo di capirne di più con Valerio Rossi Albertini (Cnr), con il climatologo Gianmaria Sannino (Enea) e con Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente.