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L'ERRORE
15 dicembre 2010

Solo chi non agisce non sbaglia. Di contro, chi lavora, chi studia, chi opera nei diversi settori del sapere, chi è impegnato in un progetto o in una iniziativa personale o collettiva è inevitabilmente portato a commettere errori. L’errore – lo sbagliare strada – è strettamente connesso all’azione e al pensiero. E può verificarsi anche in natura, nella evoluzione biologica, nel percorso genetico degli esseri viventi. Errore non è quindi solo un termine negativo. E’ anche un valore positivo, strettamente legato all’esperienza. Purché se ne abbia coscienza, purché lo si ammetta. Allora errore diventa sinonimo di “miglioramento”; uno stimolo a tentare nuove strade per raggiungere un obiettivo. Attraverso gli errori si arricchisce un’idea, si sviluppa un percorso storico o scientifico, cresce e si consolida una civiltà. Anche se, ovviamente, ci sono errori che creano vere e proprie “battute di arresto” più o meno irrimediabili. O che hanno riflessi decisamente drammatici su noi stessi e sugli altri. Ne parliamo oggi con il prof.MAURO MICCIO, DOCENTE DI SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE ALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TRE e con ANNIBALE PUCA, GENETISTA E RICERCATORE PRESSO L’ITB (ISTITUTO DELLE TECNOLOGIE BIOMEDICHE) DEL CNR )

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