Correggere a scuola gli errori dei ragazzi nelle diverse materie. Ma anche i difetti di relazione, le difficoltà a socializzare e a rispettare le regole. Correggere a casa e in famiglia i figli, per educarli secondo valori condivisi. Attraverso metodi che però sappiano rispettare le loro libertà e vocazioni. E infine correggere i difetti del viso, per apparire e vivere meglio. Tra tutti i possibili campi di applicazione delle correzioni, abbiamo scelto quelli che si sviluppano in aula, tra le mura domestiche e nello studio di un medico estetico. Ma correggere è sempre un bene? In base a quali criteri si può o si deve correggere in maniera più o meno marcata il compito di uno studente, il comportamento di un ragazzo, una imperfezione del nostro viso? Ogni correzione rimanda a una normalità. E in cosa consiste la norma nel modo di scrivere un tema? Cosa vuol dire normalità nel modo di pensare o di agire? E chi l’ha detto che un naso più grande della media sia da ritoccare? Sulla base di quale giudizio estetico? Ospiti:la prof. ANNA OLIVERIO FERRARIS, psicologa dell’Età evolutiva all’Università “La Sapienza” di Roma e direttore della rivista “Psicologia Contemporanea”. Ultima pubblicazione “Padri alla riscossa. Crescere un figlio oggi” (Giunti editore); MARCELLO D’ORTA: scrittore, autore del noto libro “Io speriamo che me la cavo”, ha insegnato per 15 anni nelle scuole elementari della sua città, Napoli. Recentemente ha pubblicato insieme a Luigi Merola “A voce d' ‘e creature. La camorra nei temi dei bambini di Napoli” (edito da Mondadori)e ANADELA SERRA VISCONTI, medico estetico membro della società italiana Medicina estetica.