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LA POESIA
31 ottobre 2011

Che cosa è oggi la poesia? Che ruolo ha o può ancora avere nel mondo contemporaneo? La poesia deve necessariamente avere una specifica forma letteraria o può annidarsi anche in un romanzo, in un racconto, in un quadro, in un disegno, in un brano musicale? (Quante pagine dei Promessi Sposi sono più liriche di tante celebrate poesie!!!). Perché bisogna chiamare poesia solo quella che i critici definiscono tale, o solo quella che si riflette in una specifica formula scritta? La poesia, in senso generale, può anche essere intesa infatti come un modo di percepire e di leggere il reale, un atteggiamento mentale, non necessariamente traducibile in scrittura. Chiunque in un particolare momento della vita può instaurare un rapporto profondo, lirico, con un’altra persona, con un oggetto, con una situazione, con un paesaggio; un legame temporaneo o duraturo in grado di produrre emozioni, sensazioni, stati d’animo. Perché non definire poesia anche questo? Di tutto questo parleremo con SILVIO RAMAT, poeta e docente di letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova. Ha pubblicato di recente“ Banchi di prova. Racconto in versi” (editore Marsilio) e “La Buona Fede. Memoria e letteratura” (editore Moretti e Vitali) e con FAUSTO CURI, professore emerito di letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna. Ha pubblicato di recente “Il Corpo di Dafne. Variazioni e metamorfosi del soggetto nella poesia moderna” (editore Mimesis).

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