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COME CAMBIERA' IL LAVORO PER I GIOVANI?
22 marzo 2012

Le nuove regole per favorire l’occupazione giovanile allo studio del Governo e delle parti sociali hanno come obiettivo la lotta alla precarietà e agli abusi da parte dei datori di lavoro. - Si riducono i tipi di contratto, che oggi sono troppi e spesso inutilizzati. - Il contratto prevalente sarà quello a tempo indeterminato. - I contratti a termine avranno un tetto; non potranno durare oltre i 36 mesi. Dopo i tre anni scatterà in automatico l’assunzione definitiva. E saranno più cari per le imprese, quindi non più convenienti. Per ciascun lavoratore a tempo il datore di lavoro dovrà fare un versamento aggiuntivo dell’1,4 per cento, che verrà restituito all’azienda solo quando il lavoratore verrà assunto a tempo indeterminato. - Lo stage sarà consentito solo fino alla laurea. Il canale privilegiato per l’accesso al lavoro dei giovani fino ai 29 anni diventerà l’Apprendistato, un vero e proprio contratto che coniuga lavoro e formazione. - Per i contratti intermittenti e quelli a progetto – i famosi CoCoPro – verranno introdotti vincoli più severi, per colpire gli abusi. - Giro di vite sulle false partite IVA, che mascherano lavori subordinati. Se la prestazione del lavoratore con IVA è presso un unico committente – e non con più committenti come prevede la collaborazione professionale - scatterà dopo sei mesi il rapporto di lavoro dipendente. Queste le indicazioni più importanti. La domanda che noi oggi vogliamo fare ai nostri ospiti è: Queste nuove norme saranno in grado di ridimensionare o annullare la precarietà? Siamo sulla buona strada? E intanto, in attesa della ripresa dell’economia – fattore determinante per il rilancio dell’occupazione – cosa devono fare i giovani? Come devono prepararsi per rendersi “occupabili”? Cosa vogliono da loro le imprese? Di tutto questo parleremo con : DOMENICO DE MASI , professore di sociologia del lavoro all’Università La Sapienza di Roma; GUGLIELMO LOI, segretario Confederale UIL (Unione Italiana del Lavoro)e IVAN MALAVASI Presidente Nazionale della CNA - Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa.

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