Il Terzo Anello - I luoghi della vita

FEDERICO TIEZZI

  • Andato in onda:16/12/2007
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FEDERICO TIEZZI

Federico Tiezzi regista e drammaturgo nasce a Siena nel 1951. Si e' formato attraverso le letture di Ivanoe che lo appassionano fin da bambino 'con le mie sorelle, in casa,mi divertivo a mettere in scena le feste eroiche di Ivanoe', mio padre - continua Tiezzi - aveva solo libri di Goldoni. Federico Tiezzi nel 1977 si laurea in Storia dell'arte con Roberto Longhi, relatore Roberto Salvini, 'l'arte' anche se appare totalizzante 'e'Siena in se''. Negli anni settanta Tiezzi e' tra gli esponenti di spicco della neoavanguardia teatrale, ricorda gli artisti amici: Mario Schifano incontrato in occasione di 'Punto di rottura', J.Beck mito assoluto; P.P.Pasolini e' una folgorazione, L.Betti un immenso totem della quale mi innamorai, nacque una profonda amicizia. Con Sandro Lombardi e Marion D'Amburgo nel 1972 fonda a Firenze la compagnia Il Carrozzone, Lombardi amico dal liceo e tuttora insieme nella Compagnia Lombardi-Tiezzi. Il regista e la ricerca sul linguaggio, nascono spettacoli di forte impatto visivo. Giovanni Agosti ospite intervenuto che ha scrittto l'introduzione al libretto di presentazione di 'Porcile' testimonia gli spettacoli assoluti di Tiezzi. Federico - dice Agosti - e' il primo a far sparire la parola negli spettacoli e il primo a reinserirla. Tiezzi racconta del teatro povero come arte povera, di Tangeri luogo del tradimento, ricorda J.Genet che si asciugava il viso con un fazzoletto guardando il balcone. L'incontro negli anni ottanta a Monaco di Baviera con R.Fassbinder e Hanna Schigulla attrice formidabile. Federico Tiezzi e la collaborazione drammaturgica di E.Sanguineti, M.Luzi e G.Giudice per la messa in scena delle cantiche della Divina Commedia di Dante. Giovanni Testori offre la regia di un suo testo: l'Edipus. Il nostro ospite esordisce come regista nel teatro lirico: Norma, Traviata, Carmen e conclude il suo racconto citando 'Antigone'a Prato 'luogo ove ho lavorato di piu' nella mia vita'. 'Gli uccelli' una maschera metafisica e 'I giganti della montagna' ove Tiezzi continua la sua ricerca su una drammaturgia tradizionale.

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