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Voci dal Mondo del 10/05/2014
10 maggio 2014

In studio Enzo Arceri

 L'INCUBO DELLA GUERRA CIVILE IN UCRAINA
Prosegue l'offensiva da parte delle forze governative nell'est del paese per riprendere il controllo degli edifici in mano ai filorussi. I separatisti hanno respinto la proposta del presidente russo Putin di rinviare il referendum indipendentista per preparare il terreno a una nuovo negoziato. L'Ucraina intanto è in cammino verso le consultazioni presidenziali del 25 maggio. La nostra inviata a Kiev, Maria Gianniti, ha intervistato Olexander Chernenko, direttore generale del Comitato di Elettori in Ucraina, una ONG che supervisiona i processi elettorali.

G8 MENO 1
Le nazioni occidentali per sanzionare la politica di Mosca durante la crisi ucraina hanno sospeso la Russia dal G8, ridimensionato a G7. I rappresentanti di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada si sono incontrati a Roma per il vertice sulla sicurezza energetica. Il centro studi americani e la rivista Formiche hanno organizzato un incontro per discutere di questi temi. Abbiamo incontrato il presidente della Commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, il presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, il direttore della Nato Defense College Foundation, Alessandro Politi

INSTAT BOOK
Il libro della settimana è "Il declino dell'impero americano" dell' Ambasciatore Sergio Romano, edito da Longanesi. Un 'analisi sulla progressiva erosione del potere statunitense, una riflessione sulle politiche , le scelte, gli errori che hanno segnato l'apogeo dell'iperpotenza solitaria e il ridimensionamento della sua influenza. Virginia Della Pietra ha intervistato l'autore

LO STRAPOTERE DELL'INTELLIGENCE
Secondo il New York Times l'Fbi starebbe conducendo un'inchiesta parallela sugli attentati dell'11 settembre e starebbe operando per ritardare la chiusura di Guantanamo. Un'ulteriore testimonianza tangibile dello straripare dell'azione dell'agenzie di intelligence nel nome della lotta al terrorismo. Enzo Arceri ha intervistato Federico Romero, docente di Storia Internazionale all' Istituto Universitario Europeo di Firenze

LA NIGERIA IN OSTAGGIO
Sono ancora nelle mani di Boko Haram le 276 studentesse nigeriane sequestrate poco più di tre settimane fa dalle milizie integraliste islamiche. Il leader della formazione Abubakar Shekau, in un video diffuso online , aveva minacciato di vendere le giovani donne al mercato, come schiave. Mentre i fondamentalisti continuano a colpire, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Cina decidono di fornire assistenza al fragile gigante africano per fronteggiare l'offensiva terrorista. Francesca Leoni ha sentito John Campbell, ex ambasciatore americano in Nigeria, e Johnny Carson ex vice segretario di stato per gli affari africani

LA CINA: LA FABBRICA DEL MONDO E LA QUESTIONE SOCIALE
Secondo alcune stime, potrebbe diventare la prima economia del mondo, scavalcando gli Stati Uniti, nel giro di pochi anni. Ma la natura repressiva del sistema produttivo sta scuotendo la leggendaria docilità delle maestranze cinesi. Migliaia di operai nel Guandong hanno incrociato le braccia mettendo in ginocchio il comparto delle calzature. Alba Arcuri ha sentito Michele Geraci, economista, vice presidente dell'Osservatorio Asia, e Giuliano Noci, Prorettore per la Cina del Politecnico di Milano

CORRIERE DIPLOMATICO
Negli Stati Uniti, a sei mesi dalle elezioni di midterm, i sondaggi indicano come sempre più probabile una sconfitta dei democratici che rischiano di perdere anche il controllo del Senato. Un effetto della crisi di popolarità del presidente Obama che ha deluso le grandi aspettative del suo elettorato. Laura Pepe ne ha parlato con Mario del Pero, docente di storia internazionale all'Istituto di Studi Politici di Parigi

IL GIORNALE ALLA LAVAGNA
Quando ha iniziato la sua avventura di giornalista, Alfred Sirleaf era un giovane maestro della Liberia, e il suo sogno era diffondere le notizie tra tutti quelli che non potevano permettersi nessun tipo di informazione. Erano gli anni della guerra civile e la censura controllava anche quello che lui scriveva con il gesso su una lavagna piazzata vicino alla piazza principale di Monrovia. Finì in carcere, per aver criticato il regime di Charles Taylor. Da allora e' diventato famoso come direttore del quotidiano piu' letto in Liberia, il "Daily Talk", conosciuto e premiato a livello internazionale per il suo impegno. Patrizia Alberici l'ha intervistato.

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