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22 DICEMBRE 2010 RIFORMA UNIVERSITARIA
22 dicembre 2010

La politica e la cronaca ci impongono di tornare sulla riforma dell’Università. La legge approvata dalla Camera ai primi di dicembre e che il Senato decise di discutere dopo il fatidico 14 dicembre, giorno della fiducia, sta per avere il via libero definitivo a Palazzo Madama.

Il condizionale sarebbe più prudente visto che qualsiasi certezza traballa dopo il pasticcio di ieri in Aula e il rischio di un ulteriore ritorno a Montecitorio.

Una riforma che nelle intenzioni di chi l’ha scritta, il Ministro Gelmini, premia il merito e abbatte i piccoli e grandi centri di potere clientelare, ma che secondo le opposizione e buona parte degli studenti, non ha la benzina per mettersi in moto. Non ha i fondi necessari. E quindi è, alla meglio, una presa in giro.

Studenti che con le loro proteste hanno già provocato gravi danni prima a Milano e poi a Roma. Studenti che anche oggi tornano in piazza per una protesta che tutti ci auguriamo più responsabile e non violenta.

L’università (come era stata concepita  dal 1993 e negli ultimi dieci anni ) era una macchina  che aveva “ il motore scassato” è questa la considerazione di Fabio Pammolli ,professore di economia all’università di Firenze che  spiega come potrà partire questa riforma  con uno stanziamento di un miliardo di Euro , cifra che  rientra in un percorso di riduzione già avviato tre anni fa.

 Aumentando la produttività delle risorse investite e  l’efficienza del sistema è possibile consolidare il livello quantitativo del finanziamento.

La legge Gelmini è una misura di tipo ordinamentale , interviene contemporaneamente su vari aspetti. Sulla Governance di Ateneo , cercando di introdurre la  responsabilità chiara per gli organi di governo, dando una responsabilità forte al consiglio di amministrazione .

 Sul reclutamento dei docenti, (disegno di legge che fa riferimento alla carta europea ) perché inserisce il sistema di reclutamento italiano dei docenti  all’interno di una più vasta area europea.

L’ultimo punto della riforma è la qualità dei documenti  contabili che gli Atenei  sono tenuti a produrre ,altro elemento importante che, secondo il prof. Pammolli  ,consente di introdurre  il principio di responsabilità.

Un organo di governo responsabile .Il Rettore diventa il primo  responsabile  delle scelte allocative dell’ Ateneo. Scelta sana e trasparente che si accompagna alla previsione di piani di rientro ,  nel caso di deficit e fino a ipotesi di commissariamento in casi di mala gestione.

 

 

 

 

 

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