La CARNIA assomiglia ad una grande mano il cui palmo è costituito dalla valle solcata dal lento scorrere del Tagliamento e le dita sono rappresentate dalle vallate scavate dai suoi affluenti. Sembra fosse abitata già nell'età del bronzo, intorno al 200 a.C.; lo fu sicuramente dai Carni, genti di origine celtica che riuscirono per cinque secoli a tener testa alle legioni romane e solo nel 115 a.C. furono sottomesse dal Console M. Emilio Scauro. Caratteristico il dialetto, lo stesso dell'intero Friuli, ma con cadenze e con accenti tipici della cultura carnica; una lingua vera e propria, ricchissima di radici e desinenze latine, che ebbe anche poeti di vaglia. Costretti da sempre ad emigrare in tutte le parti del mondo, dove sono ovunque apprezzati per la loro laboriosità e la loro serietà, i carnici restano sempre legati alle civilissime tradizioni della loro gente, al "fogolar", ai loro antichi usi e costumi, alle allegre villote e ai bei canti che bene esprimono indole e sentimenti di un popolo animato da un concetto quasi religioso della vita e della famiglia. L’itinerario di oggi prende il via dal Monte ZONCOLAN, scende verso SUTRIO, va a sud ad ARTA TERME, ancora a sud con TOLMEZZO e risale a nord- ovest a SAURIS. Alex Revelli Sorini: FABRIZIO NONIS che prepara il FRICO