• La maggioranza c’e’ o ci fa?

    Società

    Dopo il voto di ieri sulla verifica e la fiducia incassata sul dl sviluppo il governo sembra solido e la leadership di Berlusconi salda. Questo, numeri alla mano. Ma e’ davvero cosi’? O c’è, come dice qualcuno, uno scollamento del paese reale dal palazzo? Se ne parla ad Agora’ con Nunzia De Girolamo (Pdl), Andrea Sarubbi (Pd), Davide Boni (Ln), Roberto Menia (Fli) e con i giornalisti Paolo Bracalini e Antonella Rampino. E se per Menia la maggioranza col voto di ieri “paradossalmente si rafforza”, anche se “e’ succube della Lega”, Sarubbi sottolinea: “sono aggrappati come cozze sugli scogli”. E, per restarci, “di qui alla fine della legislatura Berlusconi si inventa un condono”. Ma De Girolamo assicura: “Non e’ possibile. Non si sta discutendo di questo”. Conclude Boni: “Noi stiamo a guardare”, ma senza una manovra fiscale adeguata “rischiamo di arrivare nudi alla meta”. La soluzione? “Muoversi verso il sistema creditizio, verso le fondazioni, per rimettere in circolo il denaro. Non e’ questione di ridurre le tasse ma di aumentare i consumi”.

    • Durata01:18:11
    • Pubblicato il22/06/2011
  • La lunga estate calda

    Società

    Il rischio default (collasso economico-finanziario) che investe non solo la Grecia ma l’intera Unione europea; la verifica parlamentare sulla composizione del governo; la fiducia sul decreto sviluppo. Su questi temi ruota la sopravvivenza del governo, alla vigilia della fiducia sul decreto sviluppo e dell’informativa del premier per la verifica parlamentare sulla composizione dell’esecutivo, chiesta dal Presidente della Repubblica. Se ne parla in questa puntata di Agora’. Economisti come Dominick Salvatore, politici come Gaetano Quagliariello-Pdl, Matteo Salvini-Ln, Matteo Colaninno-Pd, Franco Giordano-Sel, e il giornalista Alberto Gentili hanno detto la loro. Se Colaninno, che trova “allucinante” l’idea della Lega di spostare i ministeri al nord, invita ad affrontare la crisi attraverso “riforme credibili con un piano di medio e lungo termine con l’Unione europea”, Quagliariello sottolinea che, se qualche sede operativa di ministero sara’ spostata questo avverra’ “senza oneri per le casse dello stato, ma prelevando il necessario dai bilanci dei ministeri”. Ma Salvini insiste: “Il problema dell’Italia e’ che ogni anno partono da nord 50 miliardi di euro e spariscono. Per parassitismo, evasione fiscale, spesa pubblica improduttiva, sovrabbondanza di dipendenti pubblici. Questo significa che c’è una parte del paese che viene depredata per alimentare la spesa pubblica improduttiva. Combatteremo su quello che sta uccidendo questo paese: spendere i soldi che non si hanno”

    • Durata01:13:28
    • Pubblicato il21/06/2011
  • "Altrimenti ci arrabbiavamo"

    Società

    Un titolo che ricorda un vecchio film per dire che la Lega di oggi è molto meno battagliera che in passato. O almeno così sembra dopo il raduno di Pontida che prometteva sconquassi politici mentre è parso a molti in tono decisamente minore. Questo il tema di Agorà oggi: il Carroccio non può permettersi di far cadere Berlusconi nonostante i mal di pancia della base? Introdotto da uno spezzone di “Attila flagello di Dio” con Abatantuono che guida i barbari verso Roma, Andrea Vianello ne ha discussocon Antonello Caporale di Repubblica, Francesco Verderami del Coriere della Sera, Chiara geloni, direttore di Youdem Tv, Marco Ferrante, giornalista esperto di economia e il direttore de la Padania Leonardo Boriani. Rosa Melucci è stata a Pontida e ha raccolto gli umori, e soprattutto i malumori del popolo leghista facendo anche il viaggio in pullman da Milano al “pratone” con un gruppo di militanti. Numerosi i contributi filmati di Antonio Sofi: da Bossi che dice “va bene, prepariamoci” ai leghisti che urlano “secessione, secessione” allo scontro verbale tra il leghista Salvini e il sindaco di Roma Alemanno, da Bersani in “stile Crozza” che a Genova dice “non stiamo qui ad asciugare gli scogli”, da Berlusconi che telefona ad un convegno ad Amantea per intervenire ma parla alle sedie vuote a Santoro che si rivolge al premier in veste di operaio dalla manifestazione della Fiom

    • Durata00:50:01
    • Pubblicato il20/06/2011
  • Palazzo d’inferno

    Società

    Lui dice: “Io non ho paura”. Ma Silvio Berlusconi si trova di fronte forse ad uno dei peggiori periodi della sua storia politica. Dopo le sconfitte di amministrative e referendum ora è tenuto sul filo della lama dalla Lega che domenica a Pontida potrebbe decidere di scaricarlo e far saltare il governo già alla seduta del Parlamento di martedì sulla verifica di maggioranza. Per non parlare della vicenda “P4”. Ma se il Cavaliere dovrà passare la mano sarà un passaggio indolore oppure traumatico? Molti ricordano e fanno analogie con il periodo di Mani pulite e con Craxi bersagliato dalle monetine. “Palazzo d’inferno” era il titolo, riecheggiando l’assalto al palazzo degli Zar e il fatto che oggi Palazzo Chigi è un inferno per Berlusconi. A discutere del tema c’erano ospiti di Vianello Italo Bocchino, deputato e vicepresidente di Futuro e Libertà, Antonio Leone, vicepresidente della Camera del Pdl (membro della giunta per le autorizzazioni a procedere che martedì dovra discutere della richiesta di arresto per il deputato del Pdl Alfredo Papa coinvolto nell’inchiesta suklla P4), Marco Lillo, inviato de Il Fatto Quotidiano, Giuseppe Sottile del Foglio, Stefano Menichini direttore di Europa e Filippo Facci di Libero. Bocchino, tirato in ballo da Bisignani nelle dichiarazioni ai magistrati si è difeso così: “Io sono parte offesa di tutta questa vicenda, e quando sarà più chiaro il disegno della rete e di ricatti emergeranno tutti gli aspetti, e la situazione sarà più chiara”. Vivace il dibattito sulla “P4” e soprattutto sul deputato Papa del Pdl, ex magistrato, ma anche sulle prospettive che si apriranno dopo quello che dirà Bossi ai siui sul prato di Pontida.. Rosa Melucci ha documentato il sit-in di protesta davanti al ministero della Funzione Pubblica di precari contro Brunetta “armati” di cassette di frutta. Tra i filmati andati in onda Maroni che interrompe Berlusconi che parla del futuro della maggioranza dicendogli “ascolta Pontida”, le famose monetine a Craxi e Travaglio sicuro che “vedremo la Piazzale Loreto o l’Hammamet di Berlusconi. Dopo questa grande ubriacatura, non credo che finirà con un normale trapasso a una serena pensione”

    • Durata01:12:40
    • Pubblicato il17/06/2011
  • Caduti nella rete

    Società

    Il ciclone “P4” è arrivato anche nello studio di Agorà. Questa mattina infatti era impossibile per Vianello non commentare con gli ospiti la nuova inchiesta napoletana che ha portato all’arresto di Luigi Bisignani e alla richiesta di arresto per un parlamentare del Pdl. Di questo ma anche di popolo del web e delle piazze, di partiti che sono in difficoltà, di successione a Berlusconi e fronde nella Lega, hanno discusso in studio con Andrea Vianello Giorgio Stracquadanio, deputato Pdl, Roberta Pinotti, senatrice del Pd, Rocco Buttiglione, deputato e presidente dell’Udc, Francesco Pionati, deputato e portavoce di Iniziativa responsabile, Paolo Cento, esponente di Sel e responsabile delle campagne referendarie del partitoe Stefano Bruno Galli, professore di Storia delle dottrine politiche all’Università’ statale di Milano che collabora a La Padania. I contributi filmati hanno riguardato Brunetta che replica agli attacchi dopo gli insulti ai precari, i leghisti Reguzzoni e Salvini che parlano del messaggio che uscirà domenica da Pontida e Stracquadanio che insulta la sinistra che vince perché usa il web “perché il suo popolo non fa un cazzo”

    • Durata01:12:04
    • Pubblicato il16/06/2011
  • Sberlusconi!

    Società

    Il titolo di questsa mattina di Agorà era dedicato alle sberle evocate dal leghista Calderoli, riferite ai risultati delle amministrative e dei referendum. Schiaffi degli elettori al governo, al centrodestra ma anche ai partiti nel loro complesso. Due tornate elettorali caratterizzate dal protagonismo dei cittadini, della cosiddetta società civile che sembra essersi riappropriata della passione poltica e della voglia di partecipazione diretta. Ma i partiti lo hanno capito? Sapranno trarre insegnamenti da questa esperienza o il divario tra il Paese reale e i politici si allargherà ancora di più? Ne hanno discusso con Andrea Vianello Massimo Corsaro, vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Marco Follini, senatore del Pd, Igor Iezzi, segratario provinciale della Lega Nord a Milano, Gianfranco Pasquino, docente di Scienza Politica all’Università di Bologna, Andrea Scanzi, giornalista che conosce molto bene il mondo dei “grillini” e Lanfranco Pace del Foglio. Federica Mura è andata al Comitato del Sì per l’acqua pubblica a raccogliere le voci di chi si considera, a ragione, il vero vincitore del referendum

    • Durata01:18:56
    • Pubblicato il15/06/2011
  • Colpito al quorum

    Società

    Berlusconi è stato “colpito al quorum” dai referendum? Il suo governo, ma soprattutto la sua leadership sul centrodestra sono alla fine? La Lega staccherà la spina o sarà ancora un fedele alleato? E i referendum chi li ha vinti, i partiti o la gente? E’ vero che internet, in questa campagna elettorale, ha contato più delle televisioni? Ne parliamo in questa puntata di Agorà con Paolo Gentiloni, deputato del Pd, Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni del Pdl, Leoluca Orlando, deputato e portavoce dell’Italia dei Valori, Carolina Lussana, deputato della Lega Nord e Concita De Gregorio, direttore de L’Unità. Rosa Melucci ha documentato la festa della vittoria del sì alla Bocca della Verità a Roma mentre Antonio Sofi ha riproposto il divertente spezzone dell’orgasmo simulato di Meg Ryan in “Harry ti presento Sally” che urla per quattro volte “sì”. In onda sono andati, tra gli altri, anche l’esilarante pezzo di Benigni in cui accosta Cagliostro a Berlusconi e quello imbarazzante in cui il premier, alla conferenza stampa con il presidente israeliano Netanyahu, riferendosi al quadro alle sue spalle che raffigura il Parnaso dice: “Questo è un bunga bunga del 1811”

    • Durata01:14:10
    • Pubblicato il14/06/2011
  • La linea d’ombra

    Società

    In attesa dell’esito del voto sui referendum ad Agorà parliamo di tasse. E’ possibile abbassarle oppure la maggioranza che preme su Tremonti perché lo faccia cerca solo di fare propaganda? E le polemiche della Lega contro il ministro dell’Economia con le dichiarazioni di Maroni rischiano di far traballare Berlusconi? Riforma fiscale o “tasse di successione” alla guida del centrodestra? Ne parlano in studio con Andrea Vianello Alessandro Campi, docente di Storia del pensiero politico all’Università di Perugia, Salvatore Tramontano, vicedirettore del Giornale, Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e intellettuale di destra, Susanna Turco, giornalista de l’Unità che ha scritto il libro “Che fai, mi cacci?” - la sfida impossibile di Gianfranco Fini, edito da Marsilio e Peter Gomez direttore del sito internet del Fatto Quotidiano. Numerosi i contributi filmati, da un brano del nuovo programma di Corrado Guzzanti “Aniene” in onda su Sky a Berlusconi che attacca il giornali e poi si auto incensa ai microfoni di Sky “Sono il più esperto, ammirato e intelligente”, al dibattito interno al Pdl sulle primarie al direttore di Libero Maurizio Belpietro che dice che senza Berlusconi Santoro non farebbe ascolti

    • Durata00:57:30
    • Pubblicato il13/06/2011
  • Va' dove ti porta il quorum

    Società

    Giorno di chiusura della campagna referendaria. Berlusconi ieri durante la conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri ha detto: "Referendum? Non penso che andrò a votare". Una dichiarazione di non voto che può contribuire a non far raggiungere il quorum? I sostenitori del referendum continuano la battaglia per il sì, e ribadiscono che il voto non dovrebbe essere un voto "politico". E anche gli elettori di centrodestra dovrebbero scegliere per l'acqua pubblica e contro il nucleare. Ma saranno sufficienti questi appelli a portare più della metà degli elettori italiani al voto? Antonio Di Pietro ha detto nei giorni scorsi «Vorrei de-dipietrizzare e de-berlusconizzare i referendum. Quei quesiti non trattano problemi politici, ma esistenziali». Ma a la questione politica resta: a sinistra c’è chi con i referendum vuole dare una spallata a Berlusconi? Ad Agora’ ne hanno discusso Roberto Formigoni, presidente Regione Lombardia, Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, Nicola Piepoli, sondaggista, i giornalisti Maria Teresa Meli, Adalberto Signore, e Claudio Cerasa. Tra le considerazioni anche quelle relative alla situazione nella maggioranza di governo che sembra divisa anche sui referendum. Le varie posizioni creano infatti tensioni tra le diverse anime dei partiti che la compongono. Intanto il Governo dopo essere stato battuto ieri al Senato si prepara alla verifica parlamentare non senza tensioni. E di tensioni si continua a parlare anche per quel che riguarda la Rai e l'uscita di Michele Santoro dall'azienda, dopo l'ultima puntata di Annozero. Il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni ha commentato 'Santoro me lo terrei stretto in Rai, bisogna aiutare ogni singolo conduttore a garantire la par condicio'' ma anche che ''compito di ogni conduttore e' mantenere gli spettatori davanti allo schermo''. Eppure lo scontro continua. E la possibilità che Santoro continui a collaborare con l'azienda resta con un punto interrogativo

    • Durata01:03:01
    • Pubblicato il10/06/2011
  • Fisco per fiaschi

    Società

    Berlusconi si aggrappa al taglio delle tasse per recuperare consensi. Ma Tremonti frena e neppure Bossi sembra convincere l’amico miniostro dell’Economia. Siamo al “fuggi-fuggi”? Dopo la sconfitta alle amministrative Berlusconi rischia di perdere alleati e pezzi importanti del suo stesso partito? Una difficoltà illustrata con una clip da “L’armata Brancaleone”, con Gasmann che lancia la marcia e i suoi che non lo seguono. Ne hanno parlato questa mattina ad Agorà Nunzia De Girolamo, deputato Pdl, Fabio Mussi, presidente della direzione nazionale di Sinistra Ecologia libertà, Sandro Gozi, deputato Pd, Francesco Storace, segretario di ‘La destra’. Alessandra Longo di Repubblica e Paolo Liguori, direttore del Tgcom. Uno spunto al dibattito è arrivato dall’iniziativa di Giuliano Ferrara che ha convocato ieri i “servi liberi di Berlusconi” chiedendo al premier di fare un passo indietro o dare vita ad una svolta vera, iniziativa documentata in un sevizio di Serena Bortone. Sicuri che Silvio reggerà anche questa volta De Girolamo, Storace e Liguori. Di parere opposto Mussi, Gozi e Longo. Polemiche sui referendum, definiti “inutili” o “presa in giro” dagli esponenti del centrodestra e difesi come diritto dei cittadini ad esprimersi su questioni di vita “e non politiche”, da Mussi e gli altri. Tra i contributi filmati quello sul governo battuto due volte al Senato e alcune dichiarazioni sui referendum

    • Durata01:30:27
    • Pubblicato il09/06/2011
  • Un Annozero vissuto pericolosamente

    Società

    Il caso Santoro tiene banco. "Non escludo di tornare a collaborare in Rai", ha detto il conduttore di Annozero nell'intervista esclusiva ad Agorà, e sulla conferenza stampa saltata ha aggiunto che poteva pure essere fatta,"non sarebbe accaduto niente di stravolgente". Dopo le dichiarazioni si torna a parlare delle possibili conseguenze per l'azienda, le implicazioni sugli assetti televisivi, e le manovre della politica. In studio, per capire se la rottura tra l’azienda di servizio pubblico e il conduttore di Annozero non sia, oltre che un ‘caso televisivo’, anche un ‘caso politico’, hanno dibattuto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, Fabrizio Morri, senatore Pd, il presidente della Fnsi, Roberto Natale e i giornalisti Luigi Amicone e Fabrizio Rondolino. "Santoro non faceva servizio pubblico. Mi chiedo in quale televisione pubblica ci sia un telepredicatore che fa discorsi per minuti e minuti, poi si fa eleggere al parlamento e poi torna ancora in tv", ha commentato Giovanardi. Il presidente della Fnsi ha replicato che "l'anomalia e' un paese dove c'e' un Presidente del consiglio che controlla le televisioni", e si chiede "in quale azienda viene mandato via uno che ha fatto programmi di interesse civile?". A sua volta Morri si e' chiesto: "che azienda e' una che si priva di un professionista come Santoro, che fa ascolti e porta soldi con la pubblicita'? La Rai e' stata indotta da Berlusconi o dal berlusconismo a fare andare via Santoro. Poi, riuscire a far credere, come fa l'azienda, che si e' chiuso tutto in modo consensuale, questo e' un merito del direttore generale". Altri commenti poi sono arrivati dal Teatro Capranica di Roma, dove si sono radunati i "liberi servi" di Berlusconi, in una convention voluta dal direttore del Foglio Giuliano Ferrara. "Santoro aveva bisogno di una sola cosa: che Berlusconi dicesse che aveva perso le elezioni per colpa sua, e questo l'ha molto inorgoglito e l'ha reso ancora piu' popolare nel suo pubblico" ha detto Ferrara, secondo il quale e' stato come un assist su un piatto d'argento quella frase di Berlusconi a proposito di Annozero "e' un promoter televisivo senza pari, Berlusconi..." ha aggiunto. E anche Daniela Santanché commenta: "Santoro e' un grande giornalista, ma e' meglio se i suoi comizi glieli paghi la tv commerciale e non il servizio pubblico. Sono 'serva' del premier, ma su Annozero non sono stata d'accordo con lui, anzi sono convinta che Santoro ci faccia prendere voti"

    • Durata01:25:55
    • Pubblicato il08/06/2011
  • Michele Sanquorum

    Società

    Il vertice Berlusconi-Bossi si conclude con la promessa del pareggio di bilancio nel 2014, ma le richieste della Lega di interventi fiscali non sembrano esaudite. Il neo segretario del Pdl Alfano ha detto: “Maggioranza solida e riforme fino al 2013. Il rapporto fra la Lega e Pdl, tra Berlusconi e Bossi e' solido''. Si cerca di mettere sul tavolo una strategia di rilancio dell’esecutivo, mentre si avvicina l'appuntamento dei referendum. Basterà un vertice a calmare le acque nel governo? In questa putata ne parlano Osvaldo Napoli, deputato del Pdl, Attilio Fontana (Ln), sindaco di Varese, Stefano Fassina, responsabile economia del Pd, Oliviero Diliberto, segretario del PdCI e i giornalisti Carlo Panella e Filippo Rossi. La discussione si è incentrata a lungo anche su un'altra notizia del giorno: Annozero di Michele Santoro non è nei palinsesti autunnali di Rai Due. Si parla di trattative in corso con La7, ma non è ancora chiaro se Santoro resti o meno dipendente Rai oppure si profili per lui una diversa soluzione professionale sempre in ambito Rai. In ogni caso le reazioni politiche già si fanno sentire. Ieri è stata anche la giornata della direzione nazionale del Pd. E a margine non sono mancate alcune polemiche tra Bersani e Vendola. Vendola non ha preso bene la dichiarazione di Bersani sull'affidabilita' politica di Sel che secondo Bersani “verrà valutata sui fatti al momento opportuno”. Il leader di Sel ha ribattuto: “Frase un po' pelosa e meschina, credo che nessuno nel centrosinistra debba mettersi in cattedra e considerare i propri interlocutori come alunni che debbano sottostare a un giudizio". Gli ospiti hanno commentato la situazione, con critiche e osservazioni. Ma la domanda resta aperta: quali alleanze per il Pd? Riuscirà il centrosinistra a presentarsi coeso, senza lotte intestine?

    • Durata01:26:22
    • Pubblicato il07/06/2011
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