• Vi ho tanto amato

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    Mae, una giovane prostituta thailandese morente a causa dell’Aids, racconta l’inferno della sua vita aprendo squarci impressionanti sulla realtà del turismo sessuale nel sudest asiatico, sulle reti pedofile, sui traffici di giovani vite e sul lucroso mercato della pedopornografia e della pornografia estrema, quella in cui la protagonista femminile, alla fine muore veramente. Mae aveva appena tredici anni quando venne avviata alla prostituzione nell’area di Pattaya, una città thailandese di circa un milione e mezzo di abitanti, di cui ben 350.000 sono giovani donne e bambini in vendita esposti ad un flusso di turisti che raggiunge quasi i dieci milioni l’anno. Di lei è stata venduta prima la verginità, poi il suo corpo bambino, in un crescendo di orrore, lo stesso che vivono quotidianamente tantissime giovanissime tra Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam e Birmania. Ma niente e nessuno è riuscito a piegarne l’anima.

    • Durata00:54:20
    • Pubblicato il29/12/2010
  • Dimenticateci

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    E' quanto chiede un numero crescente di haitiani di fronte alla disperante lentezza delle operazioni di ricostruzione dopo il terribile terremoto che il 12 gennaio distrusse l’isola provocando centinaia di migliaia di morti. Nonostante la presenza di migliaia di organizzazioni non governative, delle Nazioni Unite e le promesse di aiuti miliardari da parte della comunità internazionale, oltre un milione e mezzo di haitiani continua a vivere in campi allucinanti, sotto teli e tende ormai logore mentre si è in piena stagione delle piogge e si annuncia quella degli uragani. Il pericolo di epidemie è altissimo.A questa gente arriva poco o niente, la ricostruzione non decolla a causa di promesse non mantenute e della lotta tra aziende di tanti paesi “benefattori” per accaparrarsi la torta miliardaria dei lavori. Cresce così la rabbia e lo scontento, il sospetto che ancora una volta Haiti venga tradita dalle logiche che la vogliono povera e solo base di lavoro a bassissimo costo per le piantagioni della Repubblica Dominicana e le aziende americane e non solo che dettano la loro triste legge nelle cosiddette aree speciali industriali

    • Pubblicato il24/09/2010
  • Non vale

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    La Vale è una delle multinazionali minerarie più importanti del mondo, la prima nell’estrazione del ferro. Le sue vicende produttive sono al centro di una campagna internazionale che chiede giustizia per i tanti danni che avrebbe arrecato all’ambiente e per i suoi comportamenti antisindacali. Il documentario di C’era una volta racconta quanto avviene in Brasile dove la compagnia ha il suo cuore produttivo maggiore e come la sua storia si incroci troppo spesso con la lenta agonia dell’Amazzonia,delle sue foreste e della sua gente

    • Durata01:00:41
    • Pubblicato il16/09/2010
  • Vorrei essere un aquilone

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    Le Filippine sono il paese più cattolico dell’Asia ed il più grande alleato americano nell’area in funzione anticinese. Colonizzate prima dagli spagnoli, poi dagli Usa hanno pagato con un milione di morti la propria lotta per un’indipendenza che si è rivelata troppo spesso condizionata dalle politiche statunitensi. Al potere si sono succedute elite corrotte ed inefficienti, il paese non ha conosciuto alcuna riforma e nelle sue campagne regna un vero e proprio feudalesimo. Il sogno di tutti è fuggire. Folle di disperati gonfiano migliaia di baraccopoli nella capitale Manila e decine di migliaia di giovanissime rischiano la propria vita vittime dei traffici legati all’emigrazione illegale. Intanto cresce il fenomeno dei bambini di strada, della prostituzione infantile e della pedopornografia

    • Durata01:00:29
    • Pubblicato il09/09/2010
  • Haiti: I dannati della terra

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    A distanza di 6 mesi dal terribile terremoto che ha distrutto Haiti, la situazione degli abitanti dell’isola resta drammatica. Nonostante l’enorme flusso di aiuti internazionali, e la grande solidarietà da parte dei cittadini di tutto il mondo, ancora oggi, mentre si avvicina la temibile stagione della piogge e degli uragani, centinaia di migliaia di uomini donne e bambini sopravvivono in campi di fortuna spesso fatti di poveri teli. Il rischio di epidemie è grande e nei campi da tempo non arrivano cibo e acqua potabile. “I dannati della terra” di Silvestro Montanaro è un lungo viaggio nella disperazione e nella rabbia crescente degli haitiani che fa i conti con le ragioni storiche nell’infinita povertà dell’isola. Ragioni fatte da sempre, in passato ed oggi, di oppressione da parte di chi prima ha mal visto la lotta per l’indipendenza e la denuncia della schiavitù come crimine da parte degli haitiani e poi ha mantenuto l’isola in condizioni di totale sottomissione alla volontà politiche e di mercato del suo potente vicino, gli Stati Uniti. La straordinaria società civile haitiana denuncia il tentativo di non cambiare le ragioni di fondo alla base delle centinaia di migliaia di morti provocati dal terremoto. A crollare, sono state le case fabbricate coi mattoni di una povertà secolarmente imposta

    • Durata01:00:56
    • Pubblicato il17/06/2010