• Sigismondo

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta al Rossini Opera Festival di Pesaro per Sigismondo di Gioachino Rossini. Stellare il cast di rossiniani doc: Daniela Barcellona è Sigirmondo, Andrea Concetti veste i panni di Ulderico/Zenovito, Olga Peretyatko è Aldimira e Antonino Siragusa Ladislao. Gli interpreti sono capitanati da due giovani che si sono affermati prepotentemente sulla scena internazionale: il direttore Michele Mariotti (sul podio di Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna) e il regista Damiano Michieletto, nelle parole del quale “Sigismondo è la storia di un uomo che è impazzito e reso schizofrenico per un passato irrisolto. Il senso di colpa e l'ossessione di essere un omicida, per aver ucciso ingiustamente sua moglie, lo hanno portato alla pazzia. La sua vicenda è una graduale, lenta e dolorosa guarigione, fino a recuperare il senso della realtà. Il tema della follia è il perno sul quale ho basato la lettura di quest'opera. Sigismondo alla fine del primo atto esce dal manicomio per ritornare a governare, ma non sarà così facile. I suoi fantasmi lo inseguono, e il dramma passato diventa l'ossessione anche di tutti gli altri personaggi, i quali devono fare i conti con una realtà indecifrabile, sempre sull'orlo della follia”. Mentre Michele Mariotti racconta alle telecamere di Prima della Prima: “La caratteristica di ‘Sigismondo’ è la sua atmosfera un po’ malata, a tinte fosche, basata soprattutto su questa sorta di sviluppo incrociato dei due protagonisti -Sigismondo e Ladislao- i quali vivono una situazione di stati d’animo, di affetti, paralleli. Entrambi vivono una situazione di ansia, di angoscia, di rimorsi, di sensi di colpa, di paura. Vivono, come diremmo noi oggi, in uno stato di allucinazione.”

    • Durata00:30:04
    • Pubblicato il31/01/0009
  • La Fanciulla del West

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago per La Fanciulla del West, di Giacomo Puccini. Sul podio di Orchestra e Coro del Festival Puccini, Alberto Veronesi. Un cast stellare per questo allestimento del centenario, la coppia d’oro dell’opera italiana Daniela Dessì e Fabio Armiliato nei panni rispettivamente di Minnie e del bandito Johnson mentre Carlos Almaguer sarà lo sceriffo Jack Rance. L’impostazione registica di Kirsten Harms, sovrintendente della Deutsch Oper di Berlino, si esprime all’interno della scena elegante di Franco Adami che tratteggia con le sue sculture i contorni di una moderna polka mentre una grande pepita dorata al centro della scena simboleggia la corsa all’oro. Un allestimento fortemente connotato dal punto di vista visivo con una Minnie dal carattere complesso, una eroina sensibile all’interno di una società maschile violenta e brutale. Racconta il maestro Veronesi alle telecamere di “Prima della Prima”: “La fanciulla del West è la vera sintesi di tutta la visione pucciniana. E’ un’opera cinica, non c’è speranza, siamo tutti cattivi, è una descrizione della società e dell’umanità particolarmente pessimista. Puccini non è mai stato ottimista, né in ‘Manon Lescaut’, né in ‘Bohème’, né tantomeno in ‘Tosca’, ma qui vengono davvero meno tutti i segni di ottimismo e di allegria:” E ancora: “La presenza di Minnie, di una donna, è antitetica a questa corsa all’oro, alla sopraffazione, all’avidità. E’ una figura armonizzatrice, pacificatrice, che porta ragionevolezza e buonsenso all’interno di una società ossessionata dalla ricchezza.” La regia televisiva di questa puntata è di Daniele de Plano.

    • Durata00:29:05
    • Pubblicato il01/01/0032
  • Faust

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte dello Sferisterio di Macerata per FAUST di Charles Gounod. Regia, scene e costumi sono affidati a Pier Luigi Pizzi. Alla direzione dell’Orchestra Regionale delle Marche e del Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, Jean-Luc Tingaud. Nel cast interpreti di grande fama, come Teodor Ilincai (Faust), Carmela Remigio (Marguerite), Alexander Vinogradov (Méphistophélès) e Luca Salsi (Valentin). La storia del Faust di Gounod è tratta dal poema di Goethe, filtrato dal gusto borghese dell’opéra-comique e dalla successiva trasformazione in grand-opéra: in cambio dell’anima venduta al demonio, Faust riacquista una brillante giovinezza capace di sedurre la meravigliosa Margherita, ma alla fine sarà lei a morire invocando il perdono di Dio. Nell’opera il tema amoroso si intreccia a quello religioso, tra perdizione e redenzione. Racconta Pier Luigi Pizzi alle telecamere di “Prima della Prima”: “Faust è un’opera che mi entusiasma molto. Mi piace questo spirito francese che aleggia su tutta l’opera, in cui la musica dà uno stile preciso al racconto […] Il melodramma dell ’800, che sia francese o italiano, col suo coacervo di palpiti, di sentimenti, di passioni sui quali si è costruita tutta una letteratura musicale, costituisce una fonte perenne ed inesauribile di emozione […] Vi sono molti elementi che conferiscono grande spessore drammatico, anche molto commovente, a Faust. Ed è questo a rendere opere come queste tanto popolari ed amate dal pubblico.” La regia televisiva di questa puntata è di Roberto Giannarelli.

    • Durata00:29:57
    • Pubblicato il31/12/0024
  • La Traviata

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte dell’Arena di Verona per LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi. Regia, scene, costumi e luci sono affidati a Hugo de Ana. A dirigere Orchestra e Coro dell’Arena di Verona, Carlo Rizzi. D’eccezione il cast, che vanta nomi internazionali: Ermonela Jaho è Violetta, Francesco Demuro è Alfredo ed il baritono bulgaro Vladimir Stoyanov è Giorgio Germont. Hugo de Ana posticipa la sua Traviata di quarant’anni rispetto alla sua fonte letteraria (La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio) collocando gli avvenimenti nel 1890, mantenendo quel senso di criticità storica del periodo in cui nasce l’opera. Il dramma borghese offre spunti di conflitto sociale, per cui l’intima vicenda di Violetta prende vita in una sorta di spazio dei ricordi, una pinacoteca smontata e messa a soqquadro, in cui le cornici vuote sottolineano il gioco della verità e della finzione scenica. A proposito della sua protagonista, de Ana racconta alle telecamere di “Prima della Prima”: “Ritroviamo personaggi come Violetta anche nel mondo di oggi. Sono donne che diventano icone di se stesse, veri e propri miti popolari per la società. Sono simboli di aggressività, libertà e, in genere, di un nuovo modo di concepire la vita. Un esempio attuale è Lady Gaga, che con i suoi eccessi attira molte persone e grande attenzione mediatica. Esattamente come Marie Duplessis che, nell’800, ha ispirato la protagonista del romanzo di Dumas figlio e poi ‘La traviata’. Basti pensare che pochi giorni dopo la sua morte tutti i suoi beni furono venduti all’asta e, a comprarli, furono soprattutto le mogli di coloro che erano stati suoi amanti.” La regia televisiva di questa puntata è di Christian Angeli.

    • Durata00:29:51
    • Pubblicato il01/01/0018
  • La Forza del destino

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro Regio di Parma per LA FORZA DEL DESTINO di Giuseppe Verdi. Nello spettacolo dal grande respiro visionario immaginato dal regista Stefano Poda che firma anche scene, costumi, coreografie e luci, sono impegnate star del calibro di Dimitra Theodossiou, al suo debutto nel ruolo di Donna Leonora, Mariana Pentcheva (Preziosilla), Aquiles Machado (Don Alvaro), Vladimir Stoyanov (Don Carlo di Vargas), Roberto Scandiuzzi (Padre Guardiano), protagonisti del capolavoro verdiano che segnò nella carriera del maestro di Busseto una nuova clamorosa affermazione. A dirigere per la prima volta Orchestra e del Coro del Teatro Regio, il maestro di fama internazionale Gianluigi Gelmetti, che alle telecamere di “Prima della Prima” racconta: “La forza del destino è un’opera particolarissima: affascinante, suadente, molto variegata. Alcuni la trovano disomogenea, ma non è così. Da un punto di vista musicale c’è uno sviluppo della tematica che va avanti per tutta l’opera. E anche dal punto di vista drammaturgico è straordinariamente interessante perché -a fronte di un contenuto tanto plumbeo- ci sono dei momenti di una leggerezza e di una comicità da lasciare stupiti. E a mio avviso, guai ad omogeneizzarli col resto, a farne un tutt’uno drammatico. Perché questa alternanza fa parte del grande meccanismo teatrale, non è casuale, bensì messa in atto con grande sapienza e pertinenza.” La regia televisiva di questa puntata è di Daniele Biggiero.

    • Durata00:29:44
    • Pubblicato il01/01/0011
  • La battaglia di Legnano

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro dell’Opera di Roma per La Battaglia Di Legnano, di Giuseppe Verdi, titolo risorgimentale per eccellenza. L’allestimento porta la firma di Ruggero Cappuccio. Sul podio di Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera la bacchetta del Maestro israeliano Pinchas Steinberg. Nel cast Dmitriy Beloselskiy (Federico Barbarossa), Luca Salsi (Rolando), Tatiana Serjan (Lida), Yonghoon Lee (Arrigo), Gianfranco Montresor (Marcovaldo). Nel 1849 il giovane e impetuoso Verdi compose il famoso melodramma, su libretto di Salvatore Cammarano, in brevissimo tempo, cavalcando l’ondata patriottica del Risorgimento. L’opera, che intreccia musicalmente il classico triangolo amoroso del melodramma con l’epopea storica di Federico Barbarossa in lotta coi Comuni dell’Italia settentrionale, debuttò nel 1849 alla vigilia della proclamazione della Repubblica Romana e le forti tinte patriottiche ne decretarono un grande successo. Racconta Cappuccio alle telecamere di “Prima della Prima”: “La messinscena parte da un presupposto elementare. Mi sono chiesto cosa sia stata la battaglia di Legnano nell’immaginario degli italiani, degli storici, dei musicisti, dei poeti. È una battaglia per la difesa dell’identità culturale. Quando si difende un territorio si difende la propria identità culturale. È evidente, quindi, che una tale battaglia è di per sé una battaglia ‘sospesa’, che non si combatte solo nel 1176, ma che bisogna combattere ogni giorno. Per questo l’opera è ambientata in un deposito di un importante museo della storia dell’arte italiana. Perché? Perché abbiamo la galleria degli Uffizi che è un meraviglioso magazzino in cui ci sono 2500 opere che non vedremo mai, perché non ci sono gli spazi per esporle. Quindi Legnano diventa una battaglia per difendere l’identità culturale italiana.” La regia televisiva di questa puntata è di Daniele Biggiero.

    • Durata00:30:05
    • Pubblicato il02/12/0033
  • The Greek Passion

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro Massimo di Palermo per The Greek Passion, capolavoro del musicista ceco Bohuslav Martinů, ispirato alla novella Cristo di nuovo in croce del celebre scrittore greco Nikos Kazantzakis. La regia teatrale è affidata a Damiano Michieletto, regista di primo piano del teatro contemporaneo. Sul podio di Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Asher Fisch. Il cast, numerosissimo, comprende nei ruoli principali, Sergey Nayda (Manolios), Judith Howarth (Katerina), Jan Vacik (Yannakos), Luiz-Ottavio Faria (Fotis The Priest) e Mark S. Doss (Grigoris The Priest). La Pasqua, un paese florido, l'improvviso arrivo di un gruppo di profughi, la condivisione e l'egoismo: questi i temi fondamentali che emergono prepotentemente dalla vicenda narrata dall'opera. Essa narra il processo di identificazione dei suoi personaggi coi ruoli della rappresentazione sacra della passione di Cristo alla quale si appresta il villaggio greco di Lykovrisi, che fa da sfondo. Contemporaneamente si sviluppano le polemiche per l'accoglienza di alcuni profughi. È un’opera, quindi, che tratta temi molto attuali. Racconta in proposito Michieletto alle telecamere di “Prima della Prima”: “Nella mia ideazione dello spettacolo è stato importante trovare un linguaggio che fosse rispettoso della complessità della storia e allo stesso tempo contemporaneo, pur senza essere ridotto all’attualità. Voglio che lo spettatore si senta chiamato in causa come se si parlasse di lui, oggi, senza definire un tempo né una cornice storica.” La regia televisiva di questa puntata è di Daniele de Plano.

    • Durata00:28:36
    • Pubblicato il02/12/0026
  • Les vĂªpres siciliennes

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro San Carlo di Napoli per Les Vêpres Siciliennes, versione originale del capolavoro di Giuseppe Verdi. Un grand-opéra in cinque atti ispirato alla vicenda dei Vespri siciliani del 1282, in cui si concentrano passioni patriottiche, ideali politici, desiderio di giustizia e diritto alla libertà, insieme ad una profonda e amara riflessione sul senso della storia e sul destino degli uomini. La regia dell’allestimento è di Nicolas Joël (ripresa da Alberto Cavallotti e Mariano Bauduin). Le scene di Ezio Frigerio richiamano spazi architettonici di Palermo. I costumi di foggia medievale sono firmati dal Premio Oscar Franca Squarciapino. Nel cast: Dario Solari (Guy de Montfort), Gregory Kunde (Henri), Alexandrina Pendatchanska (Hélène) e Orlin Anastassov (Jean Procida). A dirigere Orchestra e Coro del Teatro San Carlo Gianluigi Gelmetti, che alle telecamere di “Prima della Prima” racconta: “Les vêpres siciliennes non è un melodramma, come quelli scritti in precedenza da Verdi e quelli che scriverà in seguito. E' un suo cimentarsi con la grand-opéra. E' un accettare la sfida contro quel mondo che conosceva e criticava ma che tutto sommato l'affascinava. Una grand-opéra, una sfida che Verdi accetta, affronta con tutta la sua veemenza, vincendola.” E ancora: “Definire quest’opera ‘attuale’ è sminuente, perché tratta temi universali, come la lotta tra il potere delle armi e chi si vuole liberare: fino a che punto è lecito agire per ottenere la libertà? Esistono codici d'onore che trascendono occupante e occupato... fino a che punto si possono infrangere? Sono problemi di sempre.” La regia televisiva di questa puntata è di Roberto Giannarelli.

    • Durata00:30:08
    • Pubblicato il02/12/0019
  • Lo stesso mare

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro Petruzzelli di Bari per la prima mondiale dell’opera contemporanea LO STESSO MARE, composta da Fabio Vacchi e tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Amos Oz. La regia teatrale è firmata da Federico Tiezzi, con le scene di Gae Aulenti. Sul podio dell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, Alberto Veronesi. Centrale il ruolo delle voci narranti Sandro Lombardi, Giovanna Bozzolo e Graziano Piazza che scandiscono il ritmo della rappresentazione. Julian Tovey è Albert, Yulia Aleksyuk canta Dita, Chiara Taigi interpreta Bettin, Sabina Macculi è Nadia, Giovanna Lanza è Miriam, Stefano Pisani canta Ghighi, Danilo Formaggia è Dobi. Racconta Vacchi alle telecamere di “Prima della Prima”: “Ho cercato di restituire la sperimentalità della scrittura letteraria di Oz, fatta di capitoletti brevissimi, quasi dei flash, dove si alternano la scrittura prosastica, la prosa poetica e la poesia vera e propria. Ho tentato una sorta di esperimento formale dal punto di vista del teatro musicale; cioè, anch’io ho messo insieme tutte le possibili esperienze di teatro musicale europeo, riferendomi non soltanto alla tradizione dell’opera italiana, ma anche al Singspiel e al melologo.” E ancora: “Lo Stesso Mare è una storia fatta di sfumature, non c’è mai niente di estremamente e precisamente dichiarato, detto, o che avviene, in modo perentorio: sono accenni, sfumature. In qualche modo l’erotismo è il collante fra tutti i personaggi. E’ un eros senza dogmi, senza vincoli moralistici o perbenisti. Un eros dove alla fine tutti si incontrano e poi percepiscono, introiettano, l punto di vista degli altri.” La regia televisiva di questa puntata è di Daniele Biggiero.

    • Durata00:27:44
    • Pubblicato il01/12/0012
  • Il Barbiere di Siviglia

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro Regio di Parma per IL BARBIERE DI SIVIGLIA di Gioachino Rossini. Alla guida di Orchestra e Coro del Teatro Regio il giovanissimo direttore Andrea Battistoni. Nato a Verona nel 1987, è stato allievo di Ennio Nicotra e Gabriele Ferro, debuttando poi nella direzione d’orchestra nel 2008 a Basilea con “La bohème”. Sul palco un cast di comprovato talento, con Luca Salsi (Figaro), Dmitry Korchak (Il Conte d’Almaviva), Bruno Praticò (Bartolo), Ketevan Kemoklidze (Rosina) eGiovanni Furlanetto (Don Basilio), protagonisti dell’effervescente e fortunato allestimento creato dal regista Stefano Vizioli. Racconta Battistoni alle telecamere di “Prima della Prima”: “Il barbiere di Siviglia è il compendio di tutto il miglior Rossini comico, buffo, e anche di quello più raffinato, conoscitore di tutte le possibilità dell’orchestra dell’epoca, di quelle vocali dei suoi cantanti, del virtuosismo e anche dei meccanismi teatrali. E’ un’opera fatta soprattutto di ritmo, di un ritmo inarrestabile che non lascia mai cadere l’attenzione dalla trama, né dall’azione musicale. Siamo davanti ad un colpo di coda dell’opera buffa: un vero e proprio congedo di questo genere che aveva regnato così a lungo nei teatri italiani.”. La regia televisiva di questa puntata è di Daniele Biggiero.

    • Durata00:29:58
    • Pubblicato il31/10/0036
  • Aida

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Festival del Maggio Musicale Fiorentino, che apre la sua 74^ edizione con AIDA di Giuseppe Verdi, in scena in questi giorni. L’allestimento è affidato a Ferzan Ozpetek, al suo debutto nella regia di un’opera lirica. Sul podio dell’ Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, Zubin Mehta. Nel cast Hui He (Aida), Marco Berti (Radamès), Giacomo Prestia (Ramfis), Luciana D’Intino (Amneris) e Ambrogio Maestri (Amonasro).

    • Durata00:30:09
    • Pubblicato il31/10/0008
  • Il ratto dal serraglio

    Musica

    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro dell’Opera di Roma per DIE ENTFÜHRUNG AUS DEM SERAIL (Il ratto dal serraglio) di Wolfgang Amadeus Mozart.

    • Durata00:30:16
    • Pubblicato il02/10/0031
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