1973, il Colonnello Dalla Chiesa è nominato Generale e trasferito a Torino. Qui, con la costituzione del Nucleo Speciale Antiterrorismo, tenta di arginare l'azione brigatista.
Il lavoro del Nucleo parte in salita. Dalla Chiesa decide così di infiltrare Frate Mitra, un prete rivoluzionario, che dà una grossa mano nella caccia ai brigatisti.
Curcio e Franceschini vengono arrestati. Curcio viene fatto evadere dal carcere da Mara Cagol. Questi avvenimenti spingono i vertici dell'Arma a chiudere il Nucleo antiterrorismo.
Dalla Chiesa è senza incarichi, ma continua a restare in contatto con i suoi ex uomini che arrestano Curcio. Ma i brigatisti non si fermano: compiono il primo delitto pianificato.
Gli uomini del Generale scoprono l'archivio delle Brigate Rosse. Intanto Dalla Chiesa prepara un blitz per arrestare uno dei più importanti capi delle Brigate Rosse: Patrizio Peci.
1980, Peci viene arrestato. Dalla Chiesa lo convince a collaborare. Peci gli fornisce l'indirizzo di tre covi. Intanto il Generale conosce una giovane crocerossina, Emanuela Setti Carraro.
Dalla Chiesa presenta Emanuela ai figli. I terroristi uccidono il generale Galvaligi. Scoppia lo scandalo P2 che allontana il generale dagli incarichi operativi.
Sotto la guida di Senzani, i terroristi processano e uccidono il fratello di Peci. Dalla Chiesa accetta di tornare a Palermo per occuparsi di lotta contro la mafia ma è solo e senza poteri.