La canzone d'amore e la serenata
Nell'XI secolo, il poeta Guglielmo D'Aquitania, detto anche Guglielmo il Trovatore, usò per primo la lingua volgare occitana per le sue liriche che, come per gli altri trovatori, trattavano di amore, l'amore da lontano. In Italia, a Napoli, da molti secoli la serenata si chiama posteggia. La posteggia è il nome di un complesso musicale ambulante tipicamente napoletano, e deriva da âpuostoâ, il luogo occupato da chi svolge un'attività commerciale rivolta al pubblico. I posteggiatori venivano solitamente ingaggiati per cantare l'amore sotto le finestre di una donna ma anche per recapitare ai carcerati i messaggi dei familiari cantando sotto le carceri. Peppe Barra e Stefano Bollani in âPulcinella innamoratoâ da Domenico Cimarosa. La serenata veniva in genere accompagnata dalla chitarra; i compositori colti solitamente utilizzavano invece il più nobile mandolino, ma Rossini, nella partitura originale del Barbiere di Siviglia, introduce la chitarra per la serenata che il Conte canta a Rosina, âSe mio nome saper voi bramateâ. Negli anni a seguire la serenata, come la canzone dei trovatori ha influenzato molti cantautori, come Fabrizio De Andrè, Don Backy fino a arrivare alla serenata rap.