Il mistero von Bülow

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Il mistero von Bülow (Reversal of Fortune)
di Barbet Schroeder (USA/UK/Giappone, 1990)
con Jeremy Irons, Glenn Close, Ron Silver

Newport, dicembre 1980. La ricca eredititera Sunny von Bülow viene trovata priva di sensi sul pavimento del bagno e il marito Claus finisce agli arresti con l’accusa di aver provocato quel collasso per mezzo di un’overdose di insulina. Mentre Sunny sopravvive in uno stato di coma vegetativo, il dibattimento contro il consorte è istruito affidando la difesa all’avvocato Alan Dershowitz. Inizia un’avventura legale alla ricerca della verità nella quale abilità deduttiva e lucidità investigativa sono messe a dura prova. Negli anni Ottanta il regista Barbet Schroeder ha svoltato verso imprese di commercialità assodata, ammorbidendo l’impeto radicale presente nei film responsabili del suo “succès d'estime” vale a dire La vallée, Di più, ancora di più... e Maitresse. Lo ha fatto senza però mai abbandonare un certo sguardo indagatore e seducente sulle cose del mondo, a metà fra etnografia e tragi-commedia, assai evidente in questa traduzione cinematografica di un best-seller di non-fiction molto popolare in un periodo chiave per la riscoperta del genere “legal”, incuneato fra l’exploit di Scott Turow e i più duraturi successi di John Grisham. Come abbiamo visto però Il mistero Von Bulow prende il via da un caso di cronaca nera realmente accaduto, e il dipanarsi della vicenda porta con sé un senso aggiunto di realtà, ulteriormente acutizzato dalla consapevolezza di come la vittima, all’epoca, fosse ancora in vita (Sunny von Bülow si è spenta nel dicembre 2008 senza mai più risvegliarsi). Dershowitz, famoso per aver difeso in un processo per oscenità l’attore Harry Reems, protagonista della madre di tutti i pornofilm Gola profonda, è interpretato da Ron Silver, in una sceneggiatura disegnata triangolarmente fra la sua esperienza, la figura dell’accusato e la narrazione immaginaria della donna. Gli altri due poli narrativi sono interpretati altrettanto magistralmente da Glenn Close e Jeremy Irons, premiato con l’Oscar. Nel cast ricordiamo la presenza di Annabella Sciorra, Christine Baranski, Felicity Huffman e della veterana attrice tedesca Uta Hagen. Si segnala la fotografia di Luciano Tovoli, frequente datore luci per Schroeder nelle sue opere successive. Sceneggiatura di Nicholas Kazan. Basato sul resoconto di Alan M. Dershowitz, pubblicato nel 1985 con il titolo “Reversal of Fortune: Inside the von Bülow Case”.

Tre candidature e una vittoria agli Oscar 1991: miglior attore protagonista (Jeremy Irons). Quattro candidature e una vittoria ai Golden Globe 1991: miglior attore protagonista in un’opera cinematografica (Jeremy Irons). Una vittoria ai David di Donatello 1991: migliore attore straniero (Jeremy Irons). Una candidatura ai Nastri d’Argento 1992: migliore fotografia (Luciano Tovoli). Molti altri premi e riconoscimenti internazionali.