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Art Night

Salvando l'arte: i Caschi blu della Cultura

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“Sarà perché siamo cresciuti a contatto con uno dei più grandi patrimoni culturali del mondo, ma è inevitabile che siano italiani i più audaci difensori del patrimonio, così che vengono chiamati da ogni angolo del pianeta per salvare delle opere d’arte in pericolo”. Così Neri Marcorè presenta il documentario di Emanuela Avallone, Linda Tugnoli e Silvia De Felice “Custodi della memoria. La via italiana alla tutela del patrimonio”, in onda venerdì 15 aprile alle 21.15 su Rai 5 per “Art Night”. Il documentario è una produzione originale di Rai Cultura e si propone testimoniare l’importante presenza italiana nel mondo sul fronte della tutela, della conservazione e del restauro del patrimonio culturale: la via italiana alla tutela dell'arte, nella certezza che il patrimonio culturale sia patrimonio dell’intera umanità. Con la storica firma del Memorandum of Understanding, avvenuta a Roma il 16 febbraio 2016, l’Italia è stato il primo Paese al mondo a istituire e mettere a disposizione dell’Unesco Caschi blu della Cultura. Per mostrarne lo spirito più autentico dei Caschi Blu il doc racconta abbiamo raccontato la missione in Croazia del gennaio 2021, che ha visto lavorare fianco a fianco i carabinieri del Tpc insieme a storici dell’arte e restauratori del Mibac, coordinati dal Comandante Roberto Riccardi e dall’ingegnere Paolo Iannelli.
Il team ha anche svolto missioni in Libano (esplosione che ha sconvolto la capitale Beirut in ottobre del 2020), in Albania (dopo il terremoto che ha colpito il Paese nel gennaio 2020) e nel 2017 in Messico, come raccontano l’architetto Pierluigi Salvati, i restauratori Luciana Festa e Paolo Scarpitti, il fotografo Pino Zicarelli e i carabinieri del Tpc Luigi Spadari e Lanfranco Disibio.
In questo campo l'Italia ha uno dei suoi primati culturali: oggi l'approccio italiano al restauro è accettato in tutto il mondo come raccontano all’ Istituto Centrale per il Restauro la direttrice Alessandra Marino, l’archeologa Maria Concetta Laurenti e l’architetto Claudio Prosperi, protagonisti di importanti restauri dopo la distruzione di Palmira da parte del Daesh, in Cina e nella cittadella fortificata di Bam, in Iran.
L’eccellenza del restauro italiano ha viaggiato in tutto il mondo anche grazie al coraggio e alla passione dei singoli, oltre che all’impegno delle istituzioni: Carlo Giantomassi con la moglie Donatella Zari hanno dato un importante contributo. Anche il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali, organismo dell’Unesco, ha scelto Roma come sede fin dalla fondazione nel 1956 proprio per la nostra tradizione nel restauro, come racconta Valerie Magar.