Un lungo applauso e standing ovation del pubblico del Teatro Ariston sul finale dell'esibizione di
Gino Paoli e
Claudio Baglioni, accompagnati al pianoforte da
Danilo Rea.
Baglioni e
Rea, uno al pianoforte bianco l'altro nero, hanno introdotto la canzone di
De Andrè, prima che arrivasse in scena anche
Paoli. I due hanno duettato prima sulle note di “
Canzone dell'amore perduto” in omaggio a
Fabrizio De Andrè, Poi su “
Il nostro concerto” capolavoro inciso sia da paoli che da
Baglioni, di
Umberto Bindi, per il quale
Gino Paoli ha speso parole commosse contro il pregiudizio di cui in cantautore fu vittima. "
Avere la mia età - ha aggiunto
Paoli, malinconico –
vuol dire avere perso molti amici ma anche vedere la conclusione di storie come questa. Anni fa Arbore conduceva 'Per voi giovani' e aveva in trasmissione cinque cantautori ciascuno con una canzone. Mi chiese un parere ed io ne salvai solo uno che cantava 'Signora Lia' dicendo 'quello è bravo e farà qualcosa, gli altri niente'. Ci avevo visto giusto".
Così
Paoli ha raccontato questo aneddoto sugli inizi di
Claudio Baglioni, autore del brano. Infine un sogno di
Baglioni si realizza: cantare '
Una lunga storia d'amore' celebre brano del 1992 di
Paoli con l'accompagnamento di
Rea, pianista e amico di entrambi. “
Sono anni che Claudio vuole cantare una mia canzone, gli ho sempre detto di no, questa sera gliela faccio fare”. Dopo l'esibizione, tutto l'Ariston è in piedi.
Gino Paoli, Danilo Rea e Claudio Baglioni, omaggio a Umberto Bindi e Fabrizio De André