La fabbrica social della paura

La fabbrica social della paura - Aggiornamento del 11/11/2019

Due settimane fa abbiamo denunciato la presenza di account anomali tra i followers dell’onorevole Giorgia Meloni. Nei giorni seguenti ci ha accusato di aver detto delle falsità e di aver prodotto un giornalismo spazzatura.

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collaborazione di Norma Ferrara e Simona Peluso
immagini di Alfredo Farina, Giovanni De Faveri, Davide Fonda


Su internet la macchina della paura non dorme mai. Produce notizie false, manipola le informazioni e propaganda dati truccati. Oggi la disinformazione è diventata il principale strumento di lotta politica e il campo di battaglia sono i social network. Facebook e Youtube si sono trasformati nel principale megafono della propaganda neonazista, rilanciata ormai apertamente anche dai leader nazionali dei partiti di destra. I contenuti della macchina della paura diventano virali grazie a inserzioni a pagamento, reti di pagine farlocche e account automatizzati. Si chiamano bot e sui social simulano il comportamento umano per diffondere e amplificare la propaganda di un leader o di un partito. In Italia li usano tutti: politici, giornali e aziende private. Report ha intervistato in esclusiva, a volto scoperto, uno dei più importanti programmatori di bot che su Facebook e Twitter è riuscito a rendere virali i messaggi di uno dei partiti oggi al governo.
 

La fabbrica social della paura - Aggiornamento del 11/11/2019

Due settimane fa abbiamo denunciato la presenza di account anomali tra i followers dell’onorevole Giorgia Meloni. Nei giorni seguenti ci ha accusato di aver detto delle falsità e di aver prodotto un giornalismo spazzatura.

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