Codice Montante

collaborazione di Norma Ferrara
 
A processo per corruzione e dossieraggio, l’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante è ancora sotto inchiesta per concorso esterno alla mafia. Un’indagine della Commissione regionale antimafia lo accusa di aver creato un “governo parallelo” nella Regione per gestire la spartizione dei fondi alle imprese, e disporre delle carriere di politici e uomini delle istituzioni. Il prossimo 10 maggio il Tribunale di Caltanissetta pronuncerà la sentenza contro i primi imputati accusati di aver creato una rete di spionaggio per passargli informazioni riservate. Fra loro, uomini dei servizi, delle istituzioni e investigatori in prima linea nella lotta alle mafie. 
Dopo l’inchiesta trasmessa da Report il 12 novembre scorso, Paolo Mondani è rimasto per mesi sulle tracce degli uomini e delle donne che hanno costruito questo finto paladino della legalità per capire chi e perché ha trasformato un costruttore di ammortizzatori e biciclette in uno degli uomini più potenti del nostro paese. E ha portato alla luce il “codice Montante” un sistema di potere fatto di ricatto e mistificazione. E nuovi segreti.  
Mentre Montante è ai domiciliari nella sua villa di Serradifalco in provincia di Caltanissetta, dentro Confindustria i suoi uomini sono ancora nei posti che contano.  Ma è fra Palermo e Roma che “l’apostolo dell’antimafia” sarebbe stato il garante della partita più delicata di tutte per le sorti della Repubblica. Per scoprirla e conoscerne i protagonisti siamo andati indietro di oltre 25 anni, sino alle radici di quel patto fra pezzi di mafia e pezzi dello Stato, su cui si è fondata la seconda Repubblica.

NOTA DEL 30/04/2019
Diamo conto della nota inviata dal dott. Michele Vullo, intervistato dal giornalista Paolo Mondani, nell'ambito dell’inchiesta “L’Apostolo dell’antimafia” trasmessa il 12 novembre 2018. Il dott. Vullo desidera precisare e contestualizzare le dichiarazioni rilasciate in merito ai rapporti lavorativi intercorsi fra l’arch. Chiara Di Natale e la Camera di Commercio di Caltanissetta che - per esigenze di produzione - sono state trasmesse in versione ridotta.  In particolare, chiede che venga pubblicato quanto segue: “l’affermazione del dott. Vullo, nell’intervista originale, è inserita in un diverso tema di discussione, quello dell’acquisto di un immobile da adibire a biblioteca della legalità. In questo contesto “entra” anche l’architetto Di Natale alla quale viene affidato, dalla Camera di Commercio di Caltanissetta, l’incarico di redigere un parere tecnico sull'idoneità di detto immobile”.