29/03/2024
30/03/2011

E venne
il giorno

Sono già arrivate due delle sei navi che porteranno i migranti in altre località italiane. E oggi, alle 13, è previsto anche l'arrivo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Notte tranquilla sul fronte sbarchi per la prima volta dopo molto tempo. Tunisini a Ventimiglia per raggiungere la Francia, che li respinge

E venne il giorno, questa almeno la speranza degli abitanti di Lampedusa esasperati da mesi di sbarchi e sottovalutazione da parte delle istituzioni della gravità della situazione.

Sono già arrivate due delle sei navi che porteranno i migranti in altre località italiane. E oggi, alle 13, è previsto anche l'arrivo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha posticipato a domani il Consiglio dei ministri straordinario previsto per oggi sulla situazione di Lampedusa.

L'imperativo è chiudere la partita il più presto possibile. Il vertice convocato in nottata a  palazzo Grazioli ha visto il premier molto preoccupato per i numeri della crisi, sono 6.200 gli immigrati a Lampedusa, e per tale ragione “la bomba va disinnescata al più presto”, avrebbe detto il cavaliere. Berlusconi dovrebbe anche annunciare un piano di "misure risarcitorie e compensative per l'isola".

"Sono poveri cristi, la loro è una fuga da un mondo senza libertà, democrazia e benessere", ha detto il premier, usando non a caso toni ben diversi dal 'fora di ball' del ministro leghista Umberto Bossi.

Ma la linea della Lega resta quella dei respingimenti forzati. Respingimenti difficilmente attuabili dal momento che le autorità tunisine, dopo la rivolta che ha visto cadere il presidente Ben Alì, non hanno dato il via libera all’ “accoglienza” degli stessi tunisini,  ma Maroni assicura che entro domenica mille persone saranno rispedite a casa.

Notte tranquilla sul fronte sbarchi per la prima volta dopo molto tempo. L'unico arrivo è stato registrato a Linosa, dove sulla terraferma sono stati intercettati 31 profughi.

Alcuni tunisini intanto sono riusciti a raggiungere la città ligure di Ventimiglia, nella speranza di lasciare l'Italia e raggiungere i familiari in Francia. Ma la politica di Sarkozy è lontana dall'accoglienza. Il sistema "saracinesca" della Francia regge, ma cresce la preoccupazione per il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino. “Questa situazione ci farà entrare in crisi" ha detto. E il timore non è certo infondato dal momento che gran parte dei migranti giunti dalla Tunisia ha intenzione di andare in Francia e Ventimiglia è il valico più “comodo”.


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