29/03/2024
11/08/2011

Tremonti: "sarà
una manovra dura"

Le misure concrete, i sacrifici da chiedere agli italiani ancora non si conoscono. E neppure le cifre che serviranno a correggere i conti pubblici. Anche oggi il ministro Tremonti non spiega, non chiarisce da dove il governo prenderà i soldi

Le misure concrete, i sacrifici da chiedere agli italiani ancora non si conoscono. E neppure le cifre che serviranno a correggere i conti pubblici già dal prossimo anno. Anche oggi il ministro Tremonti non spiega, non chiarisce da dove il governo prenderà i soldi.

“I dettagli del decreto-legge voglio prima presentarli al Capo dello Stato. Sarà una manovra dura, comunque. Questa è l'epoca del massimo rigore”.

E deve ammettere, il titolare del Tesoro, che l'Italia ha dovuto anticipare il pareggio di bilancio al 2013 perché “ce l'ha chiesto l'Europa: i governi di Germania e Francia, a livello politico, e la Banca Centrale Europea, come condizione essenziale per aiutarci nella bufera scatenatasi sui mercati”. La famosa lettera da Francoforte, a firma congiunta Trichet e Mario Draghi, c'é, conferma Tremonti “ma non la rendiamo pubblica perché è confidenziale”. Elenca però il ministro le richieste arrivate dall'Europa, e sono davvero drastiche. Quelle per la crescita, innanzi tutto. Piena liberalizzazione di servizi pubblici e delle professioni, ma anche libertà per le imprese di licenziare.

Ma c'e' l'altro nodo italiano, il debito pubblico enorme. Il rigore chiesto dall'Europa si traduce in una vera scure sulla spesa sociale.
“I suggerimenti riguardano le pensioni di anzianità, le donne nel settore privato – ha detto il ministro aggiungendo che nella lettera - si formula anche l’ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici. Noi comunque non vogliamo ridurre gli stipendi pubblici”.

Poi Tremonti elenca le ipotesi a cui lavora il governo.
Le modifiche alla Costituzione, articolo 41 sulla libertà di'impresa e 81 sull'obbligo di pareggio di bilancio. E poi riforma del lavoro, aumento della produttività (il ministro si limita a citare l'accorpamento delle festività civili alla domenica).

Poi, conclude: “il governo è disponibile a discutere di alcune proposte avanzate dalle parti sociali: armonizzare le rendite finanziarie al 20%, tranne i Titoli di Stato. Interventi contro l'evasione fiscale, puntando sulla tracciabilità dei pagamenti. E poi, il contributo di solidarietà, ovvero una tassa una-tantum sui redditi più alti.