19/04/2024
07/10/2011

Tre donne
per la Pace

La commissione norvegese, ha spiazzato tutti. Il Nobel per la Pace 2011 è stato assegnato alla presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf, alla sua compatriota Leymah Gbowee e alla yemenita attivista per i diritti civili Tawakkul Karman

La commissione norvegese, ha spiazzato tutti. Il Nobel per la Pace 2011 è stato assegnato alla presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf, alla sua compatriota Leymah Gbowee e alla yemenita attivista per i diritti civili Tawakkul Karman.

Il premio rappresenta, secondo le intenzioni del comitato, un riconoscimento del rafforzamento del ruolo delle donne, in particolare nei paesi in via di sviluppo Tre donne, tre storie di  impegno e lotta a rischio della propria vita. Due di loro rappresentano la nuova Africa e la lotta delle donne. Assegnare il Nobel anche alla giornalista  yemenita invece è stata la decisione più politica. Tawakkul Karman ha dedicato il riconoscimento a tutti coloro che hanno partecipato alle rivolte della primavera araba. E’stata in carcere per quattro giorni e poi rilasciata.

Ellen Johnsonn  e Leyman Gbowee rappresentano la lotta della Liberia. La Johnsonn il primo presidente donna in Africa si ritrova a capo di uno stato distrutto da una guerra civile durata decenni. Tutti avevano subito perdite, migliaia i bambini costretti a imbracciare le armi.  Lei, a sua volta perseguitata, nel 2006 lascia il suo lavoro a Washington presso la Banca mondiale, si candida e vince contro i potenti signori della guerra. Nel suo governo la metà dei posti è assegnato a donne.

La neo presidente si rimbocca le maniche e assieme alle sue collaboratrici  inizia un lungo viaggio attraverso strade di fango e vittime della guerra civile. I signori della guerra hanno devastato il Paese. Costretto migliaia di bambini a farsi soldato e a uccidere in nome dei diamanti e delle ricchezze naturali della Liberia. La  Johnsonn  convince tutti che bisogna parlarsi, trattare e riconciliarsi. La Gbowee, amica della Johnsonn organizza le donne nei villaggi e le convince ad attuare lo sciopero del sesso, una protesta  insolita per costringere gli uomini a deporre le armi. Alla fine l’ex presidente Taylor si convince e si siede al tavolo delle trattative.