20/04/2024
01/12/2011

Pensionati,
età media 58,7

Mastrapasqua: “Ancora lontani dalla media Ue”. Bonanni: "È molto grave che non ci sia alcun confronto". Il ministro del Welfare si dice disponibile a incontrare le parti sociali entro il 5 dicembre

inpsL'età media dei pensionati Inps per anzianità nei primi 10 mesi del 2011 è di 58,7 anni in lievissimo aumento sui 58,6 anni del 2010. E' quanto dicono gli ultimi dati Inps che l'Ansa ha avuto modo di consultare. L'età media di uscita nel complesso (vecchiaia e anzianità) è stata di 60,2 anni, in calo rispetto ai 60,4 anni del 2010. L'età di uscita per l'anzianità è aumentata solo lievemente rispetto al 2010 quando si era attestata su 58,6 anni.

Per i dipendenti è passata dai 58,3 anni in media del 2010 ai 58,5 in media dei primi 10 mesi del 2011 mentre per gli autonomi è addirittura scesa passando da 59,1 anni in media a 59. I dati tengono naturalmente conto del fatto che la finestra mobile (12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi dal momento del raggiungimento dei requisiti per la pensione) non ha ancora dispiegato i suoi effetti completamente dato che fino a luglio è stato possibile uscire con le vecchie regole (per i dipendenti che nel 2010 avevano raggiunto almeno i 59 anni di età e i 36 di contributi) e le finestre vigenti nel 2010.

I lavoratori che escono con l'età di vecchiaia (65 anni gli uomini, 60 le donne) escono in media a 62,7 anni. Nel complesso le uscite nei primi 10 mesi dell'anno sono state 224.241 con un età media di 60,2 anni. Le uscite per anzianità sono state 136.015 (58,7 anni l'età media) e quelle per vecchiaia appena 88.226 (62,7 anni l'età media). I due terzi dei pensionati per anzianità Inps nel 2010 sono usciti con 40 anni di contributi. Nei dati Inps che l'Ansa ha avuto modo di consultare coloro che sono usciti con la pensione di anzianità indipendentemente dall'età anagrafica sono stati 116.013 sui 174.426 pensionati per anzianità dell'anno.

La crescita dell'età di uscita dei pensionati per anzianità è ancora “troppo lenta” lo afferma il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua commentando i dati sull'età di uscita. Mastrapasqua ha sottolineato come siamo ancora lontani dalla media di pensionamento europea. “Sulla spesa pensionistica, il governo ha in preparazione, e verosimilmente sarà annunciata entro pochi giorni, una riforma incisiva ma che rispetta il principio dell'equità tra le generazioni”: lo ha detto il ministro del lavoro Elsa Fornero parlando durante una deliberazione pubblica del Consiglio Affari sociali in corso a Bruxelles.

“Abbiamo ben chiari i difetti del nostro mercato del lavoro, il suo dualismo e i principi di flexicurity che dovrebbero ispirarne la riforma” ha aggiunto Fornero spiegando che l'azione del governo sarà centrata su rigore, crescita ed equità. “So che c'é molta attesa sul governo italiano e sulle azioni che prenderà, voglio assicurare che l'Italia aderisce convintamente agli obiettivi ambiziosi della strategia 2020 e che il governo considera lo spirito di partnership e la cooperazione con la Ue essenziali”, ha aggiunto il ministro alla sua prima uscita a Bruxelles. L'Italia, ha spiegato, “é particolarmente impegnata nella riduzione del disavanzo e nella riduzione graduale ma credibile tra debito e pil e per raggiungere questo obiettivo il governo intende fare leva su rigore, crescita ed equità”.

Il rigore, ha precisato, “non fa riferimento solo ad una dimensione quantitativa ma anche a una diversa cultura del rapporto tra individui e spesa pubblica, mentre l'equità prevede che le misure siano calibrate con l'attenzione all'equilibrio tra le generazioni”. Per quanto riguarda la crescita, è “urgente adottare provvedimenti per rendere meno ingessata l'economia e favorire la nascita di imprese, migliorare l'efficienza dei servizi pubblici e favorire l'ingresso nel lavoro di giovani e donne”. Il governo, poi, “si propone anche di correggere i difetti strutturali che hanno danneggiato la crescita del Paese”. Ma “nell'immediato darà piena attuazione alle manovre dell'estate, completandole con gli interventi contenuti nella lettera Ue”.

L'apertura della Fornero risponde in qualche modo alla richiesta di Raffaele Bonanni. "È molto grave che non ci sia alcun confronto" in merito agli interventi che il governo intende adottare sulle pensioni, perché il confronto "serve a trovare soluzioni eque", aveva detto il leader della Cisl. Bonanni aveva lanciato un appello a Monti: il premier "farebbe bene a convocare le parti sociali e non si faccia convincere da chi non vuole", aveva detto Bonanni. La sua presa di posizione è arrivata all'indomani di quella di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che aveva criticato l'ipotesi di alzare il numero degli anni di contribuzione minima. E dopo quella possibilista della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.