10/05/2024
Summit G8 approfondimenti

IL G8 non volti le spalle ai Paesi più poveri
L'Italia guardi in faccia le sue responsabilità e definisca un piano per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio

Roma/New York 8 luglio 2009

La Campagna del Millennio delle Nazioni Unite rivolge un appello ai leader del G8 perché mettano a disposizione sufficienti risorse finanziarie per i paesi poveri soprattutto oggi che l'attuale crisi finanziaria globale sta trascinando le economie di molti Paesi in via di sviluppo sull'orlo del collasso, minacciando la sopravvivenza di molti dei loro cittadini.

Secondo la Banca Africana per lo Sviluppo, paesi come la Repubblica Democratica del Congo ed il Kenya rischiano di esaurire nel giro di poche settimane le riserve estere per l'acquisto dei beni primari, necessari alla sopravvivenza di molti dei loro cittadini. In questo stesso momento paesi come Laos, Uganda, Senegal, Capo Verde e Sudan stanno tagliando i fondi destinati a combattere la povertà estrema. I fondi destinati allo sviluppo, compresi quelli per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, potranno diminuire di circa 200 milioni di dollari a causa della crisi finanziaria globale. Oggi si stima che le persone ricadute nella povertà siano circa 50 milioni.

"Quando i leader del mondo non mantengono una promessa, questa è una colpa - ma quando sono i Governi a non mantenere le loro promesse nei confronti dei più poveri del mondo, questo è un crimine" afferma Salil Shetty, Direttore della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite.

"In Africa e in Asia i governi potrebbero non avere nessun alternativa se non quella di tagliare i fondi necessari alla sopravvivenza dei più poveri. Considerato che i leader dei paesi ricchi, negli ultimi anni, hanno versato 18 miliardi di dollari per salvare le istituzioni finanziarie - nove volte più di quanto abbiano dato in aiuti negli ultimi 49 anni - siamo convinti che trovare le risorse economiche necessarie sia solo una questione di volontà politica. All'Aquila i leader del G8 non devono voltare le spalle ai paesi più poveri e vulnerabili del mondo".

"L'Italia è uno dei paesi più indietro rispetto al raggiungimento degli impegni contro la povertà- sottolinea Marta Guglielmetti, coordinatrice per l'Italia della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite. "Questo G8 è un'occasione per dimostrare ai cittadini italiani e al resto del mondo un cambiamento di rotta e per tornare a giocare un ruolo di leadership nel contesto internazionale. L'Italia può dimostrare di aver compreso con lungimiranza che il costo finanziario necessario per raggiungere oggi gli Obiettivi del Millennio è inferiore al costo che peserà sul nostro paese quando dovremo affrontare le emergenze future collegate all'attuale aumento della povertà nei paesi in via di sviluppo".

La Campagna del Millennio esorta i leader del G8 a:

- Stabilire, seguendo il criterio della trasparenza, un calendario per l'invio degli aiuti promessi a Gleneagles nel 2005, definendo chiaramente gli aumenti annuali per ogni paese.
- Mettere a disposizione maggiori risorse finanziarie per i paesi poveri, senza cambiare i termini degli impegni presi e senza aumentare il loro livello di indebitamento.
- Approvare una moratoria sulla cancellazione del debito per i paesi poveri.
- Migliorare la qualità degli aiuti, ponendo fine all'ingiusta pratica degli aiuti legati.
- Eliminare i sussidi all'agricoltura ed alle esportazioni che distorcono i mercati e rendono impossibile per i paesi poveri competere con i paesi ricchi. La crisi economica ha ulteriormente ridotto le esportazioni dei paesi poveri sul mercato internazionale.

 

 

G8: Bono
a Italia chiedo rispetto impegni

 

08/07/2009

Bono, leader degli U2 e difensore della causa dei poveri e dei diseredati, ha oggi invitato il governo italiano a rispettare gli impegni assunti nel 2005 al Vertice G8 di Gleneagles, in Scozia, e a produrre un piano ''chiaro'' un calendario di attuazione.
In un comunicato diffuso da 'One', la Ong che lo rappresenta nel suo impegno umanitario, il cantante irlandese chiede al governo italiano a ripristinare i 411 milioni di euro di aiuti che, secondo il teso, sono stati invece tagliati. Bono propone inoltre che vengano stanziati altri 350 milioni di euro a sostegno dello sviluppo agricolo.
Il comunicato fornisce anche alcune precisazioni su quanto detto ieri sera sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il concerto che Bono ha tenuto allo stato di S. Siro, a Milano. Un portavoce di 'One', infatti, ha detto che le parole del cantante non sono state riportate con accuratezza da alcuni media italiani.
In sostanza, Bono ha ricordato di avere avuto divergenze con Berlusconi ''per le promesse fatte e non mantenute per i poveri del mondo''. Ma ha detto anche di avere rispetto per l'Italia e per lo stesso Berlusconi come persona.
''Vorrei che sapeste che non mancherei mai di rispetto al popolo italiano, mai, ne' mancherei di rispetto al partito del primo ministro ne' al primo ministro come persona'', ha detto.
''Ma in questo preciso momento, come primo ministro, non posso rispettarlo'', ha poi aggiunto. Davanti ai suoi fan milanesi, Bono ha tenuto a sottolineare che l'Italia ''ha dato moltissimo al mondo'' ed ha citato ''la fisica moderna, il Rinascimento, il pianoforte'' e, in campo, musicale ''Pavarotti, Puccini, Jovanotti e Zucchero''.
Dopo il suo intervento sulla vigilia del G8 dell'Aquila, Bono ha dedicato a Berlusconi 'One', uno dei cavalli di battaglia dgli U2.

 

G8: Save The Children
più di 75mila bambini per deranno la vita durante il Summit

 

08/08/2009

Piu' di 75.000 bambini perderanno la vita durante il summit del G8. A lanciare l'allarme l'organizzazione internazionale 'Save the Children' che, in occasione del vertice da oggi in corso all'Aquila, diffonde il dossier 'L'agenda del G8 per i bambini del mondo'. Nel ricordare come la crisi economica globale stia peggiorando le condizioni gia' difficili di milioni di bambini, l'organizzazione internazionale indipendente si sofferma sulle drammatiche condizioni di vita e salute di milioni di minori, e accusa i leader del G8 da oggi riuniti all'Aquila di non stare facendo abbastanza per salvare la vita di 9,2 milioni di bambini che muoiono ogni anno per cause facilmente prevenibili.
Solo il 3% degli aiuti, che le nazioni del G8 danno ai paesi in via di sviluppo, sostiene Save the Children, vanno infatti a sostegno della salute delle mamme e dei bambini. In totale si tratta di 3.5
miliardi di dollari ogni anno, la meta' di quanto, secondo Save the Children, sarebbe necessario. Secondo le valutazioni dell'organizzazione internazionale, cosi' come riportate nel dossier 'L'agenda del G8 per i bambini del mondo', "se gli otto Grandi e gli altri donatori non raddoppiano il volume di aiuti fino a raggiungere almeno 7 miliardi di dollari entro il 2012, non sara' possibile raggiungere l'obiettivo di ridurre la mortalita' infantile dei 2/3 entro il 2015 : se il trend degli aiuti resta agli attuali livelli, l'obiettivo verra' raggiunto solo nel 2045".
"Malgrado la crisi finanziaria ed economica globale -commenta dall'Aquila Fosca Nomis, responsabile Policy, Advocacy e Campaign di Save the Children Italia- abbia avuto origine nei paesi piu' ricchi del mondo, sono i poveri, e in particolare i bambini, che ne subiranno le conseguenze piu' aspre. E' questo lo scenario che attende i leader del G8. Senza una risposta chiara e decisa da parte dei paesi del G8, le prospettive per i milioni di bambini della terra sono assai preoccupanti".
"Gia' ora -prosegue Nomis- 9,2 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno a causa di malattie facilmente prevenibili, senza contare i milioni che soffrono di malnutrizione, gli oltre 40 milioni costretti ad abbandonare la scuola a causa di conflitti. Nel precedente vertice degli ottoi leaders hanno fatto promesse che si sono rivelate vuote e senza seguito. Questa volta debbono dimostrare di essere veramente determinati e se vogliono veramente salvare le vite di tanti bambini, i paesi del G8 e gli altri donatori debbono raddoppiare gli aiuti per la salute materno-infantile".
Gli Otto grandi inoltre, ritiene l'organizzazione internazionale, hanno anche disatteso le promesse fatte a Gleneagles nel 2005: cioe' che, insieme ad altri leader del mondo, avrebbero erogato 50 miliardi di dollari in piu' entro il 2010, portando a 130 miliardi di dollari il totale degli aiuti erogati in favore della salute dei bambini e delle madri. Secondo i calcoli di Save the Children i contributi dei paesi del G8 sono sotto di 20 miliardi di dollari, un 'deficit' che potrebbe raggiungere la cifra di 25 miliardi di dollari l'anno prossimo. "Il calcolo purtroppo e' molto semplice -chiarisce Nomis- ogni dollaro in meno che il G8 destina, significa un bambino in piu' a rischio di perdere la vita e altri bambini che la perderanno".
Save the Children chiede dunque ai leader del G8 di aumentare la quantita' e l'efficacia degli aiuti ai paesi in via di sviluppo mantenendo l'impegno di raggiungere lo 0,7% del PIL; accrescere sensibilmente gli stanziamenti al fine di dare seguito alle promesse fatte a Gleneagles; raddoppiare i fondi per la salute materno-infantile portandoli da 3,5 miliardi di euro (nel 2006) a 7 miliardi nel 2012 per raggiungere l'obiettivo di ridurre la mortalita' infantile di due terzi; dare priorita' agli aiuti ai paesi con i piu' alti tassi di mortalita' infantile e numero di morti sotto i 5 anni; impegnarsi a far si' che nessun paese a basso reddito con un piano credibile per la riduzione della mortalita' materno - infantile debba rinunciare a quest'obiettivo per mancanza di fondi.
Inoltre save The children chiede di aumentare gli impegni a favore dell'educazione per contribuire a raggiungere i 9 miliardi di dollari necessari per realizzare l'obiettivo dell'Istruzione Primaria Universale; includere e finanziare l'educazione come parte integrante di ogni risposta internazionale alle emergenze. Si tratta, in particolare, spiega Save the Children, del 4° Obiettivo del Millennio, cioe' la riduzione di due terzi del tasso di mortalita' infantile rispetto al livello del 1990.

 

G8, Ciampi:
Europa non sta affrontando crisi

08/07/2009

"Non si riesce a costruire quel binomio 'fiducia-credibilità' delle istituzioni che è cruciale. Constatiamo che i singoli Paesi hanno fatto qualcosa (poco) ma ancora meno ha fatto globalmente l'Europa, che non riesce in nessun modo a coordinarsi. Persiste il dualismo Cina-Usa, i mesi passano, e la crisi non viene davvero affrontata. Questa è l'amara realtà". "Non si può rispondere alla crisi senza fare sentire la forza reale delle istituzioni, attraverso il loro operare, prendendo le decisioni che vanno prese - scrive l'ex capo dello Stato -. Per questi motivi, a maggior ragione da questa riunione allargata del G8 a l'Aquila, devono uscire non solo proponimenti o dichiarazioni generiche che di fatto costituiscono un rinvio nel tempo, ma piuttosto impegni politici cogenti e risposte operative vere, tangibili, effettive. L'Europa, per prima, dovrebbe farsi promotrice di interventi a livello europeo coordinati anche operativamente". "Si sveglino le istituzioni del mondo, si sveglino soprattutto gli uomini delle istituzioni europee - scrive Ciampi -. La mia vecchia, cara Europa sembra essere dominata da una sorta di smarrimento. Non è apparsa credibile neanche agli occhi dei suoi cittadini, che l'hanno 'punita' con la massiccia astensione al voto". Ciampi evidenzia che spesso manca "a tutti i livelli - nazionali e segnatamente a quello europeo - l'assunzione di responsabilità delle classi dirigenti, una forte risposta in termini di sviluppo e di nuove regole finanziarie che recuperino capacità effettiva di controllo e primato dell'etica con la e maiuscola. Non si intravede, purtroppo, quell'efficacia dell'agire su cui costruire un futuro libero dalla doppia cappa dei pessimismi paralizzanti e degli ottimismi di maniera".