23/04/2024
31/07/2014

Italicum, Renzi apre su soglie e preferenze

POLITICA – “Solo un battuta d'arresto non un remake di Prodi”, dichiara il con Matteo Renzi alla direzione Pd. La legge elettorale verrà modificata: alzare la soglia del premio di maggioranza e introdurre preferenze, lavoreremo con Berlusconi. E infine l'economia con la ripresa che non c’è

renzi

"Mi stupisco quando si vogliono fare gli incontri in streaming e poi le riforme si vogliono votare con voto segreto e da incappucciati", afferma il premier Matteo Renzi, parlando alla direzione del Pd dell'iter delle riforme. Il commento al voto segreto che ha mandato sotto il governo in Senato è sferzante.” Non una replica dei 101 che affossarono Prodi - dice Renzi - ma roba da costituzionalisti col passamontagna”. Davanti alla direzione democratica il segretario premier invita alla calma, “Ogni settimana di ostruzionismo - osserva - è un punto in più per noi nei sondaggi. Noi non molleremo, e le riforme le approveremo”.

Quello che non va giù è l'accusa di autoritarismo, un'accusa che porta il premier ad annunciare una rottura forse insanabile con Sinistra e libertà.  “Se pensano di noi questo vadano per i fatti di loro, stiano al loro posto: vinceremo le elezioni regionali anche senza di loro".  "Non abbiamo bisogno di essere ricattati – aggiunge il premier - difendo il diritto del Pd ad essere un partito nel quale si può dissentire senza essere cacciati.

Certo si continua a trattare per le modifiche alla legge elettorale. Modifiche su soglie e preferenze che, precisa Renzi, “dovranno arrivare col consenso di tutti”. Compreso Berlusconi, dunque. Compreso il contraente di quel patto del Nazareno che - rivendica Renzi - è tutt'altro che segreto”. “Sul tema della legge elettorale non ho una posizione per la quale ‘è così. Si fa punto e basta. Abbiamo fatto una scelta di metodo. Qui in questa sede, e sono stato criticato per questo, ho fatto l'accordo che rivendico con Forza Italia. Abbiamo anche fatto bene ad andare a vedere le carte col M5S, anche se cambiano posizione ogni giorno, sono fatti così...”. e per lo stesso motivo, ovvero che “se si fa tutti insieme è un valore, dopo anni di riforme a colpi di maggioranza”, “abbiamo aperto anche alla Lega”.

Il discorso vira però sull'economia. I dati, ammette Renzi usando quasi le stesse parole di Padoan, non sono quelli che ci aspettavamo, sono altalenanti come questa estate è pazzerella difficile seguire il percorso che avevamo in mente, colpa di una ripesa europea che non arriva. Nemmeno gli 80 euro potevano essere una bacchetta magica a ma a chi paventa manovre d'autunno il segretario Pd risponde: “Settembre non mi fa paura, vedo i dati”.  "Dobbiamo sconfiggere la banalità del pensiero unico quando si parla di economia dove tutto il tema soltanto: ma la crescita non arriva. Se la crescita non arriva vuol dire che dobbiamo lavorare di più e meglio”.