27/04/2024
27/10/2014

Ebola, 11 militari Usa in arrivo da Liberia in isolamento in Italia

ESTERI - Sottoposti a quarantena nella base militare dopo essere rientrati dalla Liberia e gli Stati Uniti valutano la possibilità di mettere in quarantena tutti i soldati che rientrano dalle zone a rischio

Un gruppo di soldati americani di rientro dalla Liberia, uno dei Paesi dell'Africa occidentale colpiti dall'epidemia di Ebola, sono posti in isolamento in Italia. I soldati, riferisce la Cnn, dovranno rimanere nella base militare americana di Vicenza, per 21 giorni, dove saranno monitorati, senza possibilità di contatto con la famiglie. Il Pentagono sostiene che si tratta di una misura precauzionale.

Attivato stamattina il piano anti Ebola al porto di Marina di Carrara: un cargo battente bandiera turca e proveniente da Conakry, capitale della Guinea, è bloccato in rada in attesa dei controlli medici per avere l'autorizzazione ad attraccare per caricare granulato di marmo. In corso in prefettura una riunione per stabilire le procedure da adottare in base ai protocolli internazionali e alle direttive impartite dal ministro Beatrice Lorenzin per rafforzare le misure di sorveglianza in porti e aeroporti. "La nave entrerà in porto solo se la sicurezza sanitaria sarà certa e i rischi ridotti a zero - ha detto il comandante della capitaneria di Marina di Carrara, capitano di fregata Domenico Loffredo. Darò il via libera dopo aver ricevuto la cosiddetta libera pratica, vale a dire il nulla osta dell'autorità sanitaria marittima Usmaf di Livorno che ha competenza anche su Marina di Carrara. Non farei però allarmismi perché la situazione è sotto controllo e le professionalità mediche che effettueranno i controlli di alto livello".

Anche la comunità internazionale si sta muovendo. Per far fronte all'epidemia "devono essere mobilitati 40.000 esperti" nel più breve tempo possibile. E' l'appello lanciato da Christos Stylianides, neo-designato coordinatore Ue per la lotta all'ebola, parlando durante la sua prima conferenza stampa dopo la nomina della settimana scorsa. Stylianides ha sottolineato che gli esperti che si recheranno nella regione "devono ottenere garanzia che saranno evacuati in caso di necessità." Il coordinatore ha insistito che "lavorerà con gli Stati membri per organizzare le operazioni di evacuazione" del personale europeo potenzialmente affetto dalla malattia. Stylianides ha ribadito che i rischi di ebola "sono stati sottostimati" dalla comunità internazionale, e che l'epidemia "rischia di estendersi ben oltre l'Africa Occidentale" se non si agisce presto e in modo efficace e coordinato. Funzionari della Commissione europea spiegano che "non tutti i 40.000 nuovi lavoratori devono essere necessariamente internazionali". Se riuscissimo a raggiungere la cifra di 5.000 esperti europei sarebbe un gran risultato," spiega un funzionario. Tuttavia, vista la carenza di personale addestrato nei paesi colpiti dall'epidemia, gli esperti sanitari locali "dovranno essere formati molto rapidamente," spiega l'alto funzionario Ue. La cifra di 40.000 esperti addizionali deriva dalla necessità di mettere a disposizione in Liberia, Guinea e Sierra Leone un numero di "5.000 letti in più" nei prossimi due mesi.

Un altro caso sospetto a New York. bimbo di 5 anni è stato messo in osservazione al Bellevue Hospital di New York per sintomi che ricordano quelli dell'ebola. Secondo l'emittente Abc, il piccolo - che è tornato dalla Guinea sabato e aveva 39 di febbre - è stato messo in isolamento ma non è ancora stato sottoposto ai test e non è in quarantena.  L'ospedale di Manhattan è lo stesso dove è già internato in isolamento il medico Craig Spencer, quarto caso di ebola in Usa e primo a New York. Il medico sembrerebbe migliorato lievemente, ma continua ad avere problemi gastrointestinali.

Intanto il governo australiano ha annunciato una serie di misure che mirano a sospendere l'immigrazione proveniente dai Paesi dell'Africa occidentale colpiti da Ebola, nel tentativo di impedire che il virus possa arrivare sul proprio territorio. Viene dunque sospeso ''il programma di immigrazione, compreso il programma umanitario''.