29/03/2024
18/09/2014

Australia: sventato attentato dell'Isis. 15 arresti

ESTERI - La polizia ha fermato alcuni esponenti islamici pronti a compiere un'azione emulativa delle macabre esecuzioni iniziate il 19 agosto scorso con la morte dell'americano James Foley

L’Isis voleva realizzare in Australia un massacro decapitando civili, rapiti a caso, davanti alle telecamere. Lo sostiene la polizia federale, che ha fermato alcuni esponenti islamici pronti a compiere un'azione emulativa delle macabre esecuzioni iniziate il 19 agosto scorso con la morte dell'americano James Foley.

Le autorità australiane, che venerdì scorso avevano portato ad "alto" il rischio attentati, hanno annunciato di aver sventato un piano messo a punto da una cellula di Isis guidata da un australiano. In una serie di raid effettuati all'alba (australe) a Sydney e Brisbane oltre 800 agenti hanno effettuato 15 arresti di sospetti membri di Isis che "avrebbero messo in atto oggi il suo piano", ha dichiarato il capo della polizia, Andrew Colvin said.
Nel più grande blitz anti-terrorismo mai effettuato nel Paese, sono 25 i mandati di arresto: mancano all'appello ancora 10 sospetti. Un giovane di ventidue anni, Omarjan Azari, è stato incriminato per gravi atti di terrorismo. 

Il mandante degli attacchi – stando a fonti di polizia – sarebbe Mohammad Ali Baryalei, in precedenza identificato come il più prominente membro australiano del gruppo ISIS. Baryalei, ex buttafuori nei locali del noto quartiere Kings Cross e con una carriera d’attore in serie televisive, avrebbe reclutato oltre sessanta australiani che starebbero ora combattendo in Iraq e in Siria. Proprio Baryalei avrebbe chiesto al ventiduenne Azari di divenire l’esecutore materiale di attentati in Australia.

Il premier Tony Abbott ha chiarito che a capo della cellula c'era un "australiano alto esponente di Isis" che ha ordinato "uccisioni dimostrative" per spargere il terrore nel continente attraverso decapitazioni. "Queste persone, mi spiace dirlo, non ci odiano per quello che facciamo, ci odiano per ciò che siamo e per come viviamo. Questo è ciò che ci rende un obiettivo", ha spiegato il premier, esortando le forze di sicurezza a proseguire la caccia ai terroristi ovunque si nascondano".