25/04/2024
18/12/2014

La svolta storica Usa- Cuba. L’importante ruolo del Papa. Napolitano: “Un segno inatteso e benvenuto. Grazie all’illuminata mediazione della Santa Sede”

ESTERI - L’annuncio in diretta tv di Obama e Raul Castro. Gli Usa riaprono l’ambasciata . Liberato il prigioniero americano. Non esclusa la visita di Obama a Cuba

“Un segno inatteso e benvenuto e un grazie all’illuminata mediazione della Santa Sede”.  Con queste parole questa mattina il Presidente della Repubblica Napolitano ha salutato la svolta  storica di ieri nei rapporti tra Stati Uniti e Cuba che a sorpresa hanno archiviato  mezzo secolo di tensioni. Ad  annunciare la caduta dell’ultimo muro della guerra fredda in contemporanea  in diretta tv , Barack Obama e Raul Castro. Gli Usa ristabiliranno piene relazioni con Cuba,  Washington aprirà un'ambasciata all'Avana e , grazie a contatti segreti portati avanti anche con l'aiuto di Papa Francesco, le autorità cubane rilasceranno “per motivi umanitari”  Alan Gross, un americano detenuto a Cuba da oltre cinque anni. E poi via  le restrizioni su viaggi e rimesse in denaro verso l'isola caraibica , si alla liberazione di   tre agenti cubani detenuti in Usa per spionaggio. E ancora ok al  rilascio da parte di Cuba degli agenti segreti americani e  alla liberazione di  56 prigionieri politici detenuti nell'isola.

Nel suo discorso  il fratello di Fidel ha affermato che le decisioni su Cuba prese dal presidente Obama “meritano il rispetto e il riconoscimento del nostro popolo”, anche se, ha aggiunto, si tratta di misure che “non risolvono la questione principale, cioè il blocco economico, commerciale e finanziario che provoca enormi danni economici e umani, e che deve cessare”.

Resta però il fatto che la svolta impressa dai due leader, maturata in contatti segreti avviati un anno e mezzo fa ha una portata enorme. Soprattutto per l’importante ruolo avuto da Papa Francesco  che negli ultimi mesi ha  scritto ad entrambi e che stamattina ha espresso  "vivo compiacimento per la storica decisione dei due governi che si erano allontanati da tanti anni”. Il Pontefice ha anche parlato del ruolo importante della  diplomazia , un lavoro che ha definito “nobile, tanto nobile “.
E soddisfazione è stata anche espressa dal segretario generale dell' Onu Ban Ki-moon, così come dal premier Matteo Renzi, che ha definito il disgelo tra i due Paesi  “un passo avanti straordinario verso quegli obiettivi di apertura e dialogo che l'Italia, anche nella sua veste di presidente di turno dell'Ue, considera essenziali”.

“I tempi del riavvicinamento saranno probabilmente veloci”-ha detto Obama – ho  dato mandato al segretario di Stato John Kerry di avviare negoziati immediati con L'Avana per riavviare il dialogo fermo dal 1961”,   aggiungendo che Cuba verrà rimossa dalla lista nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.  Allo stesso tempo, Obama parlerà al Congresso per arrivare alla revoca dell'embargo. Un risultato che vorrebbe raggiungere entro la fine del suo mandato, nel 2016. Non sarà però facile. Lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, ha già bollato la svolta del presidente come “una concessione stupida” e anche altri  esponenti repubblicani  sono sul piede di guerra.

Ma Obama non intende mollare: «Todos somos americanos», siamo tutti americani, ha detto dando alla sua decisione anche un aspetto emotivo che va oltre la politica tradizionale. E la Casa Bianca ha fatto sapere che il Presidente non esclude una sua visita a Cuba.


Intanto all’Avana, malgrado i dissidenti oscillino fra lo scetticismo esplicito e la prudenza tattica, si respira un clima di sollievo. Incassato questo successo, il leader cubano ora spera di andare avanti perché qualsiasi beneficio ulteriore che il cubano medio otterrà da questa apertura bilaterale, sarà visto come un suo merito